Nuoro, la rapina a Prato Sardo: finti ordigni come diversivo per la fuga del commando
Le bombole non potevano esplodere, ma sono state trovate lungo la strada collegate a fili elettrici per simulare un ordignoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Non potevano esplodere, erano un semplice diversivo. Le due bombole del gas trovate lungo la strada principale di accesso a Prato Sardo, con alcuni fili elettrici per simulare un ordigno, erano del tutto innocue: vuote, senza carica, nessun potenziale esplosivo. Un falso ordigno insomma, costruito ad arte per seminare il panico e rallentare i soccorsi.
La messa in scena fa parte di un’azione criminale più ampia, scattata attorno alle 3 del mattino, quando un commando forse di 6 persone, ha assaltato il deposito dei Monopoli di Stato.
Due furgoni rubati, uno dei quali usato come ariete per sfondare l’ingresso, hanno permesso ai malviventi di introdursi nella struttura e portare via un quantitativo ancora imprecisato di tabacchi lavorati, dal valore potenzialmente molto elevato. Durante la fuga, sono stati lanciati chiodi sull’asfalto per ostacolare eventuali inseguitori.
Ma non solo: la strada è stata fisicamente bloccata con due catene tese tra un palo centrale e i guard rail, e sbarrata con teli bianchi recanti un messaggio minaccioso in rosso: «Bloccate gli impianti o blocchiamo le industrie». Un gesto che per gli inquirenti non ha un vero peso ma solo un tentavo di depistaggio, un diversivo.
La strada è stata riaperta solo intorno alle 9 del mattino, limitatamente al tratto che parte dalla caserma. Intanto i disagi sono stati pesanti: saltate tutte le corse degli autobus Arst da Nuoro per Sassari, Cagliari e le linee scolastiche, con ripercussioni enormi anche sul servizio di raccolta differenziata in città, sulla distribuzione di giornali ma anche, ad esempio in molti supermercati, del pane. Sull’episodio indagano la squadra mobile e le volanti della Questura di Nuoro. Nessuna pista è esclusa.