Docenti universitari, istituzioni, esperti e rappresentanti del mondo dell'associazionismo scientifico riuniti, per due giorni a Budoni, nel Congresso nazionale degli assistenti sanitari, patrocinato anche dalla Regione.

A confronto sul ruolo della professione, che vanta oltre cento anno di storia, e del suo contributo nella risposta ai bisogni di salute dei cittadini. Sul tavolo dei lavori,  prevenzione, innovazione, tecnologia e  formazione, tra buone pratiche e nuove prospettive.

Secondo la presidente della Commissione dell'Albo nazionale degli assistenti sanitari, Daniela Addis, il congresso nazionale «costituisce un’occasione di grande rilevanza, in cui gli assistenti sanitari italiani si ritrovano, per riaffermare che ogni azione in ambito di prevenzione nasce dall’incontro umano, dal valore della relazione e dalla collaborazione. Ogni passo, ogni decisione e ogni intervento acquisiscono reale efficacia solo quando condivisi, perché la forza della professione risiede nella rete di competenze, esperienze e valori che unisce i professionisti e li rende protagonisti di un impegno collettivo a tutela della salute della comunità». 

Il presidente della FNO TSRM e PSTRP, Diego Catania, ha richiamato l’attenzione sull'esigenza di rispondere ai complessi bisogni di salute, affermando che «è necessario adottare un approccio lungimirante, orientato alla prevenzione e quindi al riconoscimento del contributo degli assistenti sanitari, i quali lavorano a stretto contatto con i cittadini, in particolare con le fasce più vulnerabili».

Il Presidente Catania, durante il suo intervento, ha menzionato il contributo di questi professionisti durante la pandemia da COVID-19: «Non possiamo, e soprattutto non dobbiamo, dimenticare l'impegno degli assistenti sanitari in quei mesi drammatici, quando furono in prima linea nel monitoraggio e nella gestione delle vaccinazioni hanno offerto un servizio straordinario al Paese. È proprio da quell’esperienza che emerge quanto sia indispensabile predisporre i servizi di prossimità, attraverso una prospettiva multiprofessionale, mettendo in campo tutte le competenze necessarie. Oggi più che mai, dopo oltre cento anni di storia della professione, gli assistenti sanitari rivestono un ruolo centrale e per tale ragione devono essere valorizzati, integrandoli in modo strutturale all'interno dei percorsi di prevenzione e di salute pubblica».

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