La prova schiacciante non c’è. Ma se è vero che due indizi ne fanno una, a Serramanna è (quasi) certo che l’incendio che venerdì ha scatenato la paura sia doloso. Ne è convinto il sindaco Gabriele Littera: «È una situazione che si ripete spesso, stessi punti, stesse giornate di vento». E parte il fuoco. 

Chi ha appiccato il rogo «nei diversi punti lungo il fiume Mannu in una giornata di vento forte e ha generato danni ingenti a strutture, mezzi, attrezzature pubbliche e private, rovinato aziende, famiglie, comportato la morte o il ferimento di animali è un criminale e come tale va trovato e punito senza sconti. Questo ci auguriamo e soprattutto ci meritiamo. Chi brucia la nostra terra deve penare», dice il primo cittadino, sottolineando che si è rischiato che  «bruciasse anche il centro urbano. Ci siamo andati davvero vicini». E non è successo solo grazie agli enormi sforzi di chi ha operato sul campo. «La cosa migliore da sottolineare è che non abbiamo avuto feriti ne vittime tra la popolazione e gli operatori».

La comunità è pronta a fare quadrato per «sostenere aziende e famiglie. Ci aiuteremo e ci rialzeremo. Lo faremo insieme, con determinazione ma anche col sorriso».

Dal venerdì nero «usciamo scossi ma molto decisi ad accettare la sfida coi criminali. Vogliamo trovarvi. E l'impegno che ci prendiamo è quello di rinforzare ancora tutte le nostre organizzazioni, mettere a disposizioni altri mezzi e strumenti, vigilare ancora di più affinché i criminali non abbiano vita facile ed i cittadini possano sentirsi più sicuri».

(Unioneonline/E.Fr.)

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