Dopo Maìa, Spèra. Resta alla cantina Siddùra il titolo di “Miglior Vermentino d’Italia”. La conferma dell’ambito riconoscimento è arrivato al concorso Nazionale “Premio Vermentino”, Diano Castello, in Liguria, dove Spèra ha superato la concorrenza delle altre 145 etichette in gara, in rappresentanza di 94 cantine provenienti da sette regioni italiane.

La Docg – «Vermentino vuol dire Sardegna. È il vitigno che immediatamente riconduce alla nostra Regione», spiega Mattia Piludu, direttore generale di Siddùra. «La Gallura, grazie alla Docg, rappresenta il fiore all’occhiello della produzione isolana. Nessun’altra regione italiana può vantare una denominazione di origine controllata e garantita del Vermentino. Questa specificità garantisce alla Sardegna, e alla Gallura in particolare, un ruolo di preminenza a livello nazionale nella coltivazione e nella commercializzazione di un vino che, peraltro, sta crescendo e si sta imponendo con grande forza nel mercato nazionale. Il premio assegnato a Spèra conferma il percorso che la nostra Cantina sta facendo, mettendo la qualità dei vini al centro delle nostre scelte strategiche. I riconoscimenti che stiamo ricevendo, in diversi concorsi e con diversi vini, dimostrano che la Sardegna è in grado di produrre vini di eccellenza, che meritano un posto di rilievo nel panorama enologico italiano».

Mattia Piludu, direttore generale di Siddùra

Il successo di Spèra – «Con questo prestigioso riconoscimento», evidenzia Massimiliano Farci, direttore commerciale della Cantina, «viene confermata ancora una volta la bontà del progetto Siddùra, ovvero la produzione di vini autoctoni sardi di alta qualità al giusto prezzo. Infatti, dopo essere stato valutato come miglior vino per la storica guida Berebene curata dal Gambero Rosso, il Vermentino Spèra ha ottenuto un apprezzamento sempre più crescente da parte dei consumatori finali, sia nazionali che internazionali».

Vigna e cantina – «Spèra», sottolinea l’enologo Dino Dini, «presenta un profilo sensoriale complesso, traendo ispirazione proprio dalle sostanze odorose che derivano dall’uva, che influenzano in maniera considerevole la componente aromatica di questo vino. Le caratteristiche olfattive di Spèra sono direttamente influenzate dalla varietà delle uve impiegate, vinificate a Siddùra, e viene perciò definito un vino “varietale”. Per giungere a questo risultato, bisogna prendersi cura prima delle vigne, poi della cantina e lavorare su ogni più piccolo dettaglio per preservare quell’importante bagaglio di sostanze che l’uva porta con sé e che rendono unico questo vino, Spèra».

«Questo premio», sottolinea Luca Vitaletti, agronomo di Siddùra, «gratifica il lavoro fatto in campo. La qualità di un vino nasce nei filari, in tutto il processo di coltivazione del Vermentino. Nonostante le incognite derivanti dai cambiamenti climatici, con impegno e attenzione costante riusciamo a garantire la qualità di questo vitigno che solo in Gallura raggiunge la più alta classificazione».

Il gradimento del Vermentino –  La giuria dell’edizione 2024 del Premio Vermentino, presieduta da Paolo Massobrio, noto giornalista e grande esperto di economia agricola ed enogastronomia, conferma le tendenze del mercato. «Questo premio, destinato ai migliori Vermentino d’Italia», ha commentato Massobrio, «cresce in linea diretta con l’attenzione che il mondo della produzione sta avendo per questo vitigno. E se è vero che il consumo di vini bianchi ha ormai superato quello di vini rossi, si può dire che il Vermentino occupa assolutamente tra le prime posizioni nel gradimento dei consumatori».

(Unioneonline)

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