Protesta dei pescatori nelle Bocche di Bonifacio: stop al passaggio delle navi, aperta un’inchiesta
Una “barriera” di quasi due chilometri, con barche e un lungo cavo, contro «le nuove pesanti limitazioni annunciate nella conferenza degli oceani di Nizza»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Protesta senza precedenti oggi nelle Bocche di Bonifacio. Diverse organizzazioni di pescatori corsi, con il sostegno di alcuni equipaggi sardi, hanno bloccato la navigazione nel tratto di mare tra Santa Teresa e Bonifacio.
I sindacati della pesca hanno organizzato il blocco per protestare contro «le nuove pesanti limitazioni annunciate nella conferenza degli oceani di Nizza». È stata realizzata una sorta di barriera di quasi due chilometri, con le barche e un lungo cavo. È stato consentito il passaggio soltanto ai traghetti da e per la Sardegna. Una nave da crociera, la Sea Cloud Spirit, ha dovuto cambiare rotta.
Stamattina sono stati sparati razzi di segnalazione e accesi fumogeni, la protesta è avvenuta in acque italiane. Un razzo di segnalazione avrebbe colpito una nave maltese, provocando danni all’imbarcazione ma nessun ferito tra i membri dell’equipaggio. A quel punto nel tratto di mare tra Palau e l'Arcipelago di La Maddalena sono arrivare diverse motovedette e un elicottero della Guardia Costiera. Sono stati identificati gli equipaggi di otto pescherecci, nessuno sardo, e un comandante è stato segnalato alla Procura di Tempio (che ha aperto un’inchiesta) per il reato di attentato alla sicurezza della navigazione. La contestazione della Guardia Costiera riguarda il posizionamento di un cavo di diverse centinaia di metri per bloccare il traffico marittimo.
Tra i promotori della manifestazione, il Sindicatu pa a difesa dei piscadori corsi e l’Unione dei pescatori della Corsica.
Il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron nei giorni scorsi aveva annunciato nuove pesanti restrizioni della pesca a tutela degli ecosistemi marini, linea condivisa dall’Unione Europea. E oggi a Nizza si è aperta la Conferenza delle Nazioni Unite sugli Oceani.
Il Sindicatu pa a difesa dei piscadori corsi ha diramato una nota condivisa dai colleghi sardi presenti alla protesta: «Abbiamo cercato di impedire al maggior numero possibile di imbarcazioni di passare per esprimere la nostra rabbia. Perché con quello che è stato annunciato a Nizza, non sarà la pesca industriale a pagare il conto, ma quella artigianale».
I pescatori contestano l’utilizzo di strumenti elettronici di sorveglianza, oggi è comparso un cartello con la scritta «No alle riprese video su imbarcazioni inferiori ai dodici metri». Sono previste fortissime limitazioni al prelievo del gambero rosso.