Palau, sindaco e vice arrestati nel 2017: ora il pm chiede l'assoluzione
Secondo la Procura non ci sono gli elementi per sostenere l’accusa. Il processo prosegue il sei luglioPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Nel 2017 un’indagine della Procura di Tempio decapita il Comune di Palau, l’allora sindaco Francesco Pala e la vice, Maria Teresa Pes, vengono arrestati con l’accusa di avere promesso aiuti in cambio di propaganda elettorale (induzione indebita a dare o promettere utilità).
L’ex primo cittadino e la sua vice sono costretti a dimettersi. Oggi il pm, a conclusione del processo davanti al gup di Tempio, Marco Contu, ha chiesto l’assoluzione dei due amministratori e della persona alla quale sarebbe stata fatta la promessa di aiuto.
Secondo il pm non ci sono minimamente gli elementi per sostenere l’accusa. I legali delle difese (Giovanni Azzena, Tomasino e Giulia Russu) hanno sempre sostenuto la totale infondatezza della condotta contestata a Pala, Pes e ad Angelo Barbato (la persona che avrebbe dovuto beneficiare dell’illecito).
Dagli atti emerge che l’ex sindaco, intercettato, chiede a Barbato di occuparsi della campagna elettorale sui social e la risposta è negativa, perché l’interlocutore di Pala percepisce l’indennità di disoccupazione. Da qui le indagini e poi gli arresti, seguiti dalle dimissioni degli indagati e dal commissariamento del Comune di Palau. Il processo prosegue il sei luglio.