Omicidio di Cinzia Pinna, accertamenti tecnici sui dispositivi di Ragnedda: conferito l’incarico
Il perito Andrea Cappai dovrà estrapolare i dati contenuti nel computer utilizzato dall’imprenditore e nel cellulare di riserva, ancora non ritrovatoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
È stato conferito oggi al perito informatico Andrea Cappai l’incarico di effettuare la copia forense dei dispositivi tecnologici in uso a Emanuele Ragnedda, il 41enne imprenditore del vino di Arzachena, reo confesso dell’omicidio di Cinzia Pinna, 33 anni di Castelsardo, uccisa nella notte tra l’11 e il 12 settembre scorso nel casolare della tenuta Conca Entosa di proprietà dell’imprenditore.
La pm Noemi Mancini, insieme al procuratore di Tempio Pausania Gregorio Capasso, che conducono le indagini, intendono far luce sugli scambi e i contatti di Ragnedda nei giorni successivi al delitto. Il perito dovrà estrapolare i dati contenuti nel computer utilizzato dall’imprenditore, di proprietà di un familiare, e in un cellulare di riserva che Ragnedda aveva da circa un mese prima del delitto, ma che al momento non è stato ancora ritrovato. Secondo quanto ricostruito, il telefono principale dell’uomo si era rotto e Ragnedda utilizzava un altro dispositivo per gestire i profili social e le comunicazioni personali. Restano inoltre mancanti gli effetti personali e il cellulare di Cinzia Pinna.
Nel frattempo, l’avvocato Francesco Umberto Furnari, legale di Maria Rosa Elvo, amica di Ragnedda, sta svolgendo un’intensa attività difensiva, verificando le dichiarazioni già rese dai testimoni alla polizia giudiziaria.
(Unioneonline)
