Il caso Bechere ritorna in Tribunale con una importante novità, la Procura generale ha chiesto ai pm di Tempio gli atti del fascicolo. Si parla della storia di Rosa Bechere, la pensionata olbiese di 60 anni sparita il 25 novembre del 2022 dalla sua casa di via Petta.

La richiesta di archiviazione è stata rigettata e fissata udienza (prevista per oggi ma rinviata a data da destinarsi) perché il Tribunale ha accolto l’opposizione degli avvocati Cristina e Abele Cherchi, legali di Davide Iannelli, marito della donna scomparsa. Il fascicolo è stato aperto a carico di Maria Giovanna Meloni e Giorgio Beccu, indagati per la scomparsa della donna. Il compagno di Rosa Bechere continua a chiedere approfondimenti, vuole sapere che cosa è successo mentre lui è in cella.

Iannelli è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Tony Cozzolino (marzo 2022). La novità è l’ordine di esibizione degli atti della Procura generale. La Procura di Tempio, dopo perquisizioni, test del Dna e sopralluoghi in diverse zone di Olbia, aveva chiesto l’archiviazione del fascicolo aperto per omicidio e occultamento di cadavere. Meloni e Beccu, assistiti dal penalista Giampaolo Murrighile, sono stati accusati di avere soppresso la donna dopo averla stordita con dei farmaci. I pm hanno scritto che a loro carico non ci sono prove. Ma adesso il caso potrebbe prendere strade del tutto nuove.

«Per noi legali si tratta di un grande passo avanti. Attendiamo di avere notizie sulla convocazione di una nuova udienza e sull'eventuale decisione della Procura generale di non disporre l'archiviazione», così l'avvocata Cristina Cherchi che, insieme al collega Abele Cherchi, rappresenta i familiari di Rosa Bechere.

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