La fuga di Del Grande, in passato due sentenze in suo favore: «Condizioni inumane in carcere a Sassari»
Proseguono anche in Sardegna le ricerche del 50enne – che nel 1998 sterminò la sua famiglia - allontanatosi da una casa lavoro in Emilia. Una vicenda che ha molti legami con l’IsolaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Ci sono due sentenze dietro la storia di Elia Del Grande, l’uomo che si è allontanato dalla Casa di Lavoro di Castelfranco Emilia e che viene ricercato proprio in queste ore anche in Sardegna.
Del Grande, 50 anni, lombardo, oltre alla compagna olbiese ha diverse conoscenze in Gallura dove ha vissuto per qualche tempo. In Sardegna portano anche le vicende che in qualche modo spiegano la fuga dalla Casa di Lavoro.
Nel 2023 Elia Del Grande si rivolge al Tribunale di Sorveglianza di Sassari (era in detenzione domiciliare nella sua casa di Telti) denunciando un percorso di 25 anni nelle carceri italiane caratterizzato da lunghi periodi trascorsi in condizioni “degradanti e inumane”. Le stesse che ha lui stesso evocato in una lettera inviata a un giornale di Varese da una località segreta dopo la fuga.
L’istanza è studiata e argomentata dall’avvocata Nicoletta Mani (specializzata in diritto penitenziario). Tema del ricorso sono le modalità dell’espiazione della pena che, secondo l’avvocata, violano la Convenzione europea dei diritti dell'uomo (CEDU). L’avvocata Mani descrive la vita di Del Grande in alcuni istituti di pena chiusi successivamente per le condizioni degradanti imposte ai detenuti. Tra le carceri indicate spicca San Sebastiano. Il penitenziario sassarese nel 2004 viene definito dalla Commissione Giustizia della Camera il peggior carcere d’Italia.
I giudici accolgono il ricorso e viene applicato un sconto di pena, come risarcimento per il trattamento subito dal detenuto. Ma Del Grande non è subito libero, perché la sentenza di condanna per i fatti di Cadrezzate (1998, l’uomo uccide padre, madre e un fratello) impone anche tre anni di misura di sicurezza, trasformata poi in libertà vigilata. E c’è anche un’altra sentenza: l’uomo ottiene un ulteriore risarcimento, questa volta una somma di denaro, per le violazioni della Cedu.
Concluso questo percorso Del Grande viene assegnato alla Casa di Lavoro di Castelfranco Emilia. L’uomo, anche a causa dei litigi con un confinante in Gallura, sfociati in una denuncia e un processo a Tempio, ritorna nel perimetro della pericolosità sociale e perde i precedenti benefici ottenuti. È questo il quadro nel quale è maturata la decisione dell’allontanamento dalla Casa di Lavoro.
L’avvocata Nicoletta Mani, difensore insieme al penalista Antonello Desini, ha rilasciato solo una brevissima dichiarazione: «Questa persona non è un evaso». Del Grande potrebbe trovarsi in Sardegna insieme alla sua compagna, ma sino a questo momento i Carabinieri non hanno trovato tracce della coppia.
