Perde pezzi l'inchiesta su Ciro Grillo e i suoi tre amici, accusati di stupro di gruppo nei confronti di due ragazze in Costa Smeralda.

Laura Bassani, la pm che ha coordinato, con il procuratore Gregorio Capasso, l'inchiesta sulle presunte violenze sessuali in Costa Smeralda, come riferito da Adnkronos è stata trasferita dalla Procura di Tempio Pausania alla Procura dei Minori di Sassari.

E ora il procuratore Capasso, che ha firmato con la pm la richiesta di rinvio a giudizio dei quattro giovani, lamenta la carenza di organici che potrebbe mettere a rischio anche il processo.

L'indagine si è conclusa, e adesso il fascicolo è davanti al giudice per le udienze preliminari, che entro l'anno dovrà decidere su Ciro Grillo, Vittorio Lauria, Francesco Corsiglia ed Edoardo Capitta, come chiesto dalla Procura.

IL DECRETO – Il decreto ministeriale di trasferimento della pm Laura Bassani è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 31 luglio scorso e comunicato alla Procura di Tempio Pausania il 3 agosto. E il magistrato già dal 4 agosto ha preso possesso del nuovo ufficio di Sassari.

"Per noi è una perdita importante sotto il profilo umano e professionale anche se auguro alla collega tutto il bene possibile”, spiega all'Adnkronos il Procuratore capo di Tempio Gregorio Capasso che ha firmato con la pm la richiesta di rinvio a giudizio dei quattro giovani.

“La Procura di Tempio ha un carico di lavoro enorme – prosegue Capasso – e molti processi impegnativi. Il vero problema è che l'intero ruolo, cosi come i turni di reperibilità e le udienze della collega Bassani, andranno ora redistribuiti tra i pochi magistrati rimasti in servizio. Non mi piace guardarmi indietro e rievocare vicende che hanno messo a dura prova il nostro Ufficio e che sono note a tutti”.

“Subito dopo il mio insediamento, circa tre anni fa, avevo immediatamente trasmesso ai competenti organi del Ministero, al Csm e alla Procura Generale di riferimento una serie interminabile di relazioni riguardanti la situazione, a dir poco precaria, del mio ufficio giudiziario – prosegue Capasso – con specifico riferimento ai magistrati in servizio, al personale amministrativo - attualmente 13 unità in servizio rispetto ai 21 previsti dalla già modestissima dotazione organica - e all'immobile sede dell'ufficio. E oggi devo rilevare, purtroppo, che, in riferimento ai magistrati in servizio, così come per il personale amministrativo, la situazione non è in alcun modo cambiata. Anzi”.

LA SITUAZIONE – “Oltre al sottoscritto – spiega poi Capasso con riferimento al numero di magistrati oggi in servizio a Tempio - che, tuttavia, al di là nell'organizzazione dell'ufficio e dell'attività giudiziaria in senso stretto, è costretto ad occuparsi in prima persona anche della gestione di tutti i servizi penali e amministrativi per le gravi carenze sopra evidenziate e soprattutto per la totale assenza di figure amministrative dirigenziali, come il dirigente, il direttore amministrativo e funzionari giudiziari, sono in servizio, sui sei sostituti previsti in pianta organica, solo due giovani colleghi di prima nomina, di cui uno ha preso possesso dell'ufficio poco più di 9 mesi fa, nel novembre scorso. Mentre un terzo magistrato, proveniente dalla Procura di Verona ed applicato dal Csm al nostro ufficio, terminerà la sua esperienza a Tempio nel novembre prossimo”.

“Attualmente dunque i magistrati in servizio sono tre con una scopertura pari al 50 % anche se di fatto i magistrati in organico effettivo sono solo in due - prosegue ancora Capasso - un terzo si trova in congedo per maternità dal febbraio scorso. In tale, insostenibile situazione dal settembre prossimo sarà difficile persino garantire la partecipazione del pm alle udienze, tenuto conto che anche i magistrati onorari che partecipano alle udienze sono solo in tre, sui sette previsti nella proposta ministeriale di rideterminazione degli organici della magistratura onoraria”.

Capasso aveva anche chiesto formalmente, alla luce della precaria situazione, un posticipo nel trasferimento a Sassari della collega Bassani “in modo da consentire alla collega di definire almeno una parte del carico di procedimenti a lei assegnato e di provare a chiudere i processi più importanti da lei trattati”. Ma il 31 luglio è arrivato il provvedimento.

(Unioneonline/v.l.)

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