Bimbo morto nel camper bruciato, il padre indagato: «Sorpresi dalle accuse»
Il legale di Daniel Imbuzan, padre della vittima: «Per tutti era persona offesa dal reato»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«A quasi due anni dal tragico evento io e il mio assistito non possiamo che dirci molto sorpresi»: sono queste le prime parole dell’avvocato olbiese, Antonello Desini, il legale che Daniel Imbuzan, l’uomo accusato di omicidio colposo per la morte del figlio di 10 anni, Samuel. Il bambino, la mattina del 31 luglio 2023, venne investito e ucciso da una fiammata che lo raggiunse mentre riposava all’interno di un camper, parcheggiato a Bados, una spiaggia tra Golfo Aranci e Olbia. Daniel Imbuzan ha ricevuto l’avviso di concluse indagini per il reato di omicidio colposo, la contestazione riguarda l’utilizzo del fornello da campeggio dal quale uscì la fiammata lunga diversi metri.
L’avvocato Antonello Desini dice: «Sino ad oggi tutti ritenevamo il padre del piccolo Samuel persona offesa dal reato, come la madre, e sulla base di tale valutazione era stata depositata una nomina di procuratore di costituenda parte civile. Mai al mio assistito è stata notificata un’informazione di garanzia. Solo oggi apprendo che ha assunto la qualità di indagato e che, secondo la ricostruzione della Procura della Repubblica di Tempio, sarebbe il responsabile della morte del figlio. Siamo curiosi di comprendere perché non si è tenuto conto, proprio sotto il profilo del nesso causale, che il fornello dal quale è propagata la fiammata non era stato piazzato e accesso dall’Imbuzan, ma da altro camperista, che ne risultava anche proprietario, così come le bombole utilizzate, sulle quali da subito era stata segnalata la possibilità che non fossero a norma. Si tratta degli stessi camperisti che, all’indomani della tragedia, lasciavano frettolosamente l’Italia facendo perdere le loro tracce, non solo con la Procura della Repubblica procedente, ma anche con la famiglia Imbuzan».