Il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Tempio, Caterina Interlandi, ha messo la parola fine all’inchiesta sulla presunta turbativa dell’asta fallimentare del Geovillage.

Scagionati dalle accuse gli imprenditori Gavino e Fabio Doche, il direttore del Consorzio Industriale di Olbia (Cipnes), Aldo Carta, il professionista romano, Vittorio Occorsio e il commercialista (curatore fallimentare) Gian Carlo Fenu.

Per i primi quattro, il giudice scrive che non può essere contestata la turbativa perché in realtà l’asta del Geovillage non è mai avvenuta, quindi al limite il problema è che la vendita giudiziaria non c’è stata. Ma sul punto va detto che nel corso delle indagini il Cipnes ha legittimante acquisito il compendio turistico sportivo di Olbia (anche a seguito di provvedimenti del Consiglio di Stato). Per Fenu, invece, il gip dice che non ha avuto alcun ruolo nella vicenda.

Nel corso dell’inchiesta, il Geovillage era stato posto sotto sequestro, Carta sospeso, Gavino e Fabio Doche arrestati, tutti provvedimenti revocati da Riesame e Cassazione. Hanno espresso soddisfazione le difese (gli avvocati Marzio Altana, Alessandro Gentiloni, Antonello Desini, Pietro Carzedda e Bruno Cuccu). 

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