Caos tamponi rapidi, i farmacisti: “Paura del virus e sistema in tilt”. Chiusi in casa 17mila sardi
C'è chi fa il test anche quattro volte nel giro di pochi giorni: “C’è psicosi”. Un esercito di sardi reclusi in casa
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Con la superinfettiva variante Omicron, che a un mese dall'ingresso in Sardegna è responsabile di ben sette contagi su dieci (qui l’ultimo bollettino), si torna a correre in farmacia per fare il tampone rapido: in fila non ci sono più quelli del pranzo di Natale “sicuro” coi parenti; e non ci sono soltanto i dannati dell'Igiene pubblica che hanno un disperato bisogno del certificato d'inizio o fine isolamento, o i no vax irriducibili che per andare al lavoro faranno il tampone ogni due giorni sino al 15 febbraio.
C'è chi fa il test una, due, tre, anche quattro volte nel giro di pochi giorni. "C'è psicosi, in questo momento stiamo notando che la gente si spaventa molto più facilmente”, avvisa Pierluigi Annis, presidente di Federfarma Sardegna. Nella sua farmacia di Terralba fanno la fila ogni giorno non meno di 150 persone. “I contagi oramai sono così tanti che diventa sempre più difficile non avere un contatto con un positivo. Per questo la gente si preoccupa”.
“Se rispondessimo a tutte le richieste faremmo 500 tamponi al giorno”, sintetizza Sara Pedrazzini, titolare della farmacia in via Bacaredda a Cagliari. Anche ieri mattina c'era la fila di persone che aspettavano pazienti il proprio turno. Clienti dell'era pre-Covid arrivati per acquistare o ritirare farmaci, e i forzati di Omicron accorsi per fare il test rapido. “Se sono tanti come durante le feste? Sono molti di più – sottolinea la dottoressa Pedrazzini – perché l'Asl è in forte difficoltà”.
I RECLUSI – Intanto sono quasi 17mila i sardi costretti a casa perché positivi al Covid-19: un esercito di persone, lontane dalla vita sociale, obbligate a rivedere le proprie abitudini e a trovare degli svaghi e delle attività per far passare il tempo in attesa di poter riprendere in mano la propria vita. Le serie tv sulle varie piattaforme sembrano essere i passatempi preferiti per chi è in quarantena.
Come per Chiara Melis, chiusa sola in casa dal 27 dicembre. “Ho sfruttato l'abbonamento, ho sempre poco tempo per guardare la tv, ora ho sempre il telecomando in mano. Sto tutto il giorno in pigiama, leggo i quotidiani e ho iniziato un nuovo libro, per il cibo mi affido agli amici che lo lasciano davanti alla porta. Ho abbandonato lo sport, non riesco ad allenarmi in casa”.
C’è chi si dà alla pasticceria, chi allo yoga, chi ne approfitta per riprendere in mano la buona abitudine di leggere giornali e libri. In attesa di poter tornare a uscire di casa.
(Unioneonline)
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