Sindacati e lavoratori della grande distribuzione che aderiscono a Federdistribuzione scendono in strada a Cagliari in occasione della giornata di mobilitazione nazionale.

Obiettivi principali per Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs sono il rinnovo del contratto nazionale di lavoro e una prova di forza contro le big del settore che puntano a un modello "che nega diritti, cancella regola e non riconosce gli aumenti salariali ai lavoratori", denuncia Giuseppe Atzori, segretario regionale della Fisascat Cisl.

Nell'Isola i lavoratori a tempo indeterminato sono circa 5mila.

Ma si tratta di un universo molto più ampio perché, considerando i lavoratori interinali e quelli assunti a tempo determinato, si viaggia intorno a quota 10mila.

Lo slogan della protesta, che in Sardegna si svolge davanti alla Rinascente di Cagliari, è una richiesta ai clienti: rinunciate oggi agli acquisti per garantire un sorriso a chi lavora tra corsie e casse.

"Le aziende da quattro anni non applicano il contratto nazionale e i lavoratori hanno perso, dal 2015 a oggi, circa 2.500 euro di aggiornamenti retributivi", spiega Cristiano Ardau, segretario regionale Uiltucs.

"L'adesione allo sciopero in Sardegna è del 50% dei lavoratori che hanno un contratto a tempo indeterminato", cioè almeno 2.500 persone, spiega Simona Fanzecco, segretaria regionale Filcams Cgil.

E aggiunge: "Ad aggravare ulteriormente la situazione contribuiscono le tante vertenze che coinvolgono i gruppi e le imprese del comparto".

Lavoratori scendo in strada a Cagliari
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