Un’aggressione feroce e del tutto gratuita, scattata «semplicemente perché stavamo passando in piazza San Michele». È il racconto carico di paura di una giovane che la sera del 18 dicembre ha assistito a quanto accaduto nei pressi della mensa universitaria di via Premuda, a Cagliari, dove alcuni studenti sono stati presi di mira da un gruppo di circa quindici persone, riportando gravi ferite al volto con una prognosi di 30 giorni. 

In un primo momento si era pensato a un solo episodio, quello denunciato dall’associazione studentesca Unicaralis. Ma il bilancio della serata si è aggravato con il racconto di chi ha vissuto direttamente quegli attimi di violenza. «Le aggressioni sono state due, a dieci minuti di distanza l’una dall’altra – racconta la testimone –. Prima ai danni di un ragazzo che stava andando in mensa per cenare, poi contro il mio gruppo, composto da quattro persone. Due di noi sono riuscite a scappare per avvisare le forze dell’ordine».

Un racconto lucido e dettagliato, che restituisce tutta la brutalità dell’accaduto. «Gli studenti aggrediti hanno riportato fratture al volto tali da richiedere interventi chirurgici, con una prognosi di 30 giorni. Colpisce soprattutto la totale gratuità del gesto: siamo stati attaccati senza motivo, solo perché stavamo attraversando piazza San Michele». Gli aggressori, secondo le testimonianze, sarebbero giovani tra i 16 e i 18 anni.

Un episodio che riaccende i riflettori su una zona già segnata da problemi di sicurezza. Poco più di un anno fa un fatto analogo aveva spinto Unicaralis a chiedere con forza all’amministrazione comunale interventi concreti per la riqualificazione del quartiere. Ma a giudicare dagli ultimi accadimenti, quello della sicurezza rimane un problema ancora da risolvere.

(Unioneonline/v.f.) 

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