I reati in parte sono prescritti e in parte non sono sussistenti. Così, con la sentenza pronunciata dai giudici della seconda sezione penale a Cagliari, cade la tesi investigativa a carico di Nicola Tenaglia, funzionario della Infratel, società del ministero delle Infrastrutture appaltatrice dei lavori per la posa della fibra ottica eseguiti tra il 2008 e il 2010 in diverse parti della Sardegna, Michele Ragni e Luciano Tracucci, rispettivamente tecnico e project manager della “Imet spa”, società di Perugia che aveva vinto la gara e dava in subappalto i lavori a ditte individuali sarde, accusati inizialmente a vario titolo di truffa, falso e concussione dopo la denuncia presentata da Stefano Piga, imprenditore di Armungia che sosteneva di aver versato 80mila euro di mazzette.

Accolte le richieste degli avvocati difensori, tra i quali Rodolfo Meloni e Maurizio Balloi. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, smentita dal Tribunale, erano stati eseguiti scavi meno profondi di quanto previsto nel capitolato, i cavi non avevano l’obbligatoria protezione speciale, interventi sullo sterrato erano stati fatturati come fossero stati eseguiti sull’asfalto così da caricare anche il costo di ripristino. Il pm aveva chiesto 9 anni per Tenaglia, 7 anni e mezzo per Ragni e 5 anni per Tracucci. 

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