«Lavori imminenti», si è detto ufficialmente più volte, ma all'Oncologico il cantiere per la ristrutturazione delle sale operatorie non è ancora partito.

Intanto la situazione di stallo sta facendo saltare molti interventi – la Chirurgia toracica ha dovuto rallentare l'attività e Endoscopia è chiusa – e i pazienti continuano a soffrirne.

Le prime comunicazioni dell'Azienda arrivano l'autunno scorso, poi i mesi successivi, infine il 9 aprile il comunicato "definitivo" che annuncia il trasferimento urgente dei pazienti di Chirurgia toracica al San Michele (fatto domenica 13 aprile) e la partenza delle operazioni.

In mezzo, un mare di polemiche, manifestazioni, contenziosi legali, tutti contro questo modo di procedere che non ha tenuto in considerazione soluzioni alternative, in un clima sempre più avvelenato tra i medici (di tutti i sindacati) e la direzione dell'Arnas, che è arrivata perfino a denunciare i suoi dipendenti in malattia.

Un mese e una settimana dopo quella nota, nel piazzale del Businco non si intravede un operaio, soltanto un reticolato arancione che delimita l'area degli interventi, mentre su, al secondo piano le sale che dovrebbero diventare bellissime, efficientissime e all'avanguardia, sono vuote e abbandonate. 

L’articolo completo su L’Unione Sarda in edicola, sull’app e sull’edizione digitale

© Riproduzione riservata