«Assalto inaccettabile, nessuna legge tutela la Sardegna»: a Cagliari la protesta contro il fotovoltaico sul colle di Sant'Elia
In piazza San Bartolomeo in tanti, provenienti da tutta l’Isola, per dire no alla speculazione energeticaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Da piazza San Bartolomeo si vede un pezzo del colle che a Sant'Elia la Difesa servizi spa, costola del Ministero, vuole trasformare in tappeto di pannelli. È lì che i comitati anti-speculazione energetica, dalle 10, si sono dati appuntamento contro il progetto fotovoltaico da 37 ettari. «Sarebbe un pezzo di città occupato», dicono Francesca e Giuseppina Carta, 72 e 66 anni, arrivate da Ussana per sostenere la protesta. «È nostro dovere farlo: va bene la transizione ma non l'assalto».
In piazza non c'è la folla. «E un po' dispiace, la Sardegna è ancora bella perché noi la difendiamo», è la voce di Assunta Biscu e Salvatora Pinna, 68 e 80 anni, che alle 6 sono salite sul pullman partito per Cagliari da Orgosolo. «Partecipiamo, è importante esserci, la difesa della nostra Isola dipende da noi».
Michele Zuddas, uno dei promotori della Pratobello 24, apre e chiude la manifestazione. «La politica oggi non si vede. Scappa, latita. Finora nessuna legge ha tutelato la Sardegna. Dobbiamo farlo noi, questo assalto di Stato non è accettabile. Il colle di Sant'Elia è un'area che da tempo sarebbe dovuta passare alla Regione. Per di più è una zona vincolata dal punto di vista ambientale, non può trovare spazio un parco fotovoltaico».