E' pronta a partire l'indagine epidemiologica sulla diffusione del Covid-19 in Sardegna. Il via è previsto entro questa settimana o, al massimo, nei primi giorni di settimana prossima.

In totale la prima fase dell'indagine prevederà circa 40mila esami: la Regione ha già a

disposizione diecimila test rapidi anticorpali, altri diecimila sono in arrivo mentre ulteriori 20mila saranno ordinati a stretto giro.

"Sarà un'indagine mirata, basata su criteri severi e stringenti per accertare la reale entità della circolazione del virus in Sardegna - ha spiegato l'assessore alla Sanità Mario Nieddu - riguarderà in particolare nei comuni (circa 250) dove finora non sono stati registrati casi di coronavirus".

Lo scopo è capire se realmente il Covid-19 non ha colpito alcuni centri o se, invece, sono presenti soggetti asintomatici.

"La fase 2 si avvicina - ha aggiunto Nieddu, riferendo in commissione regionale Sanità - ma se vogliamo procedere ad una graduale riapertura delle attività lo dobbiamo fare su dati certi. Se dovessimo accertare la presenza del virus in zone ritenute immuni lo scenario cambierebbe radicalmente".

I test veranno condotti dalle Usca, Unità speciali di continuità assistenziale, ovvero squadre di medici e infermieri che interverranno a domicilio. "Saranno attivate a breve - ha concluso Nieddu - si tratta solo di risolvere alcuni problemi organizzativi che riguardano, in particolare, l'individuazione delle sedi".

(Unioneonline/l.f.)
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