Un gigantesco tesoro perso lungo le falle delle condotte. Oltre 340 milioni di metri cubi d’acqua, come se finisse a mare la scorta raccolta nei tempi più buoni dalla diga Cantoniera sull’Omodeo, l’invaso più grande in Sardegna.

Nella terra che soffre la grande sete, tanta è l’acqua che ogni anno va perduta; uno spreco enorme (al netto di quella buttata a mare quando vengono aperte le paratie delle dighe) dovuto alle condotte vetuste e a misure di risparmio episodiche e non capillari. Nell’Isola, ha rilevato l’Istat, va disperso lungo la rete il 51,3% della quota idrica immessa: 417 litri pro-capite al giorno ridotti a 203 litri effettivamente serviti. In pratica 200 litri d’acqua al giorno per ogni sardo: peggio fanno solo la Basilicata, la Sicilia e l’Abruzzo.

E se le perdite vanno riducendosi nei grandi centri urbani grazie all’avvio dei cantieri di efficientamento delle reti Abbanoa che dovrebbe concludersi il prossimo anno, lo spreco maggiore avviene lungo le condotte dei campi, cioè nel settore agricolo dove ancora non si è intervenuto anche a causa di lungaggini burocratiche.

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