Abbracci e baci che si annullano nel giorno del matrimonio. Dubbi sul ricevimento e luna di miele.

In ginocchio il settore del wedding planner e flower designer e l'immediato futuro non è roseo per chi organizza matrimoni, fioristi, service, allestimenti, catering, abiti sposa e cerimonia, sale ricevimenti e agenzie spettacoli.

L'appello è firmato da Giuseppe Pinna, libero professionista di 47 anni che opera a Porto Torres.

"Chiediamo alle istituzioni come poter operare e quali sono le nostre prospettive di lavoro - lamenta Giuseppe - non abbiamo ricevuto alcuna indicazione, e se la fine dell'emergenza è prevista il 31 luglio significa che abbiamo perso 7 mesi di lavoro, ma da agosto in poi non sappiamo se potremo lavorare e con quali modalità. I matrimoni sono fatti di baci e abbracci, momenti di affetto e di auguri, tra bustine e pacchi regalo e una serie di meccanismi che la pandemia ha cancellato".

Matrimoni annullati tra marzo e aprile, altri sono in forse per maggio e giugno e probabilmente anche ad agosto e settembre.

In Sardegna si contano 5mila matrimoni annullati, un settore che rischia un calo dei ricavi del cento per cento.

"In tutta la stagione sono 40 le cerimonie che rischiamo di perdere - aggiunge Giuseppe - dieci delle quali prenotate dall'estero con americani, francesi e inglesi che venivano a sposarsi in Sardegna. Sposi che si affidavano a noi per un servizio completo, dai fiori al ristorante, dagli abiti da cerimonia agli accessori e gli allestimenti di chiese e ristoranti. Attorno a noi 12 figure professionali, tra liberi professionisti e il mio staff, impegnate per organizzare ogni matrimonio, un indotto che si perde e che ha bisogno di un sostegno immediato con un contributo mensile per 6 mesi da marzo ad agosto per sopravvivere".

La piccola azienda di Giuseppe Pinna, nata sei anni fa, non avrebbe scommesso neppure un centesimo su un mercato che negli ultimi anni si è esteso fino a diventare un vero e proprio boom nel settore del wedding planner. Venti anni di professione alle spalle, Giuseppe ritiene opportuno chiedere, in questo momento storico, un sostegno alle istituzioni per salvare un'industria esplosa in questi ultimi anni.
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