Prima la scelta di donare gli organi del loro unico figlio, restituendo speranza a tre persone in attesa di trapianto, poi gli incontri con le scuole per sensibilizzare i giovani. E ora la nascita di un'associazione, che prende il nome proprio di Alberto Riccaboni, giovane vittima di un incidente stradale avvenuto nel marzo di due anni fa mentre rientrava a Iglesias dopo aver giocato, a Cagliari, una partita di calcio con la sua squadra del Gonnesa.

Perché il dolore di Enrico Riccaboni, carabiniere in servizio alla Caserma Trieste di Iglesias e Rosanna Carta, infermiera al Santa Barbara, ha generato amore. "Vogliamo riempire queste mani rimaste vuote per la morte di nostro figlio", raccontano. L"obiettivo è portare avanti progetti in favore delle famiglie bisognose. Un'attenzione particolare ai giovani: l'associazione Alberto Riccaboni realizzerà un impianto sportivo per dare la possibilità di giocare a calcio anche a chi non potrebbe permetterselo.
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