Migranti della salute: la battaglia dei sardi per diritti e rimborsi
Caos sulla legge 26 del ‘91. Le associazioni che si battono per i pazienti: «Manca l’informazione, molti rinunciano alle cure»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
L’hanno ribattezzata “la legge dei diritti negati”, la 26 del ‘91. Dovrebbe aiutare i malati sardi (migliaia ogni anno) che vanno fuori per interventi chirurgici e curarsi, prevede di rimborsare le spese ai pazienti e ai loro accompagnatori, ma ogni caso è una vera e propria battaglia. Innanzitutto c’è chi non sa che può usufruire di questo conforto economico, e incredibilmente quando deve affrontare il calvario della partenza non trova operatori che glielo dicono.
Poi c’è chi è informato, ma per ottenere quello che gli spetta, dopo essersi “dissanguato” e a volte indebitato, deve combattere con una burocrazia ottusa e interpretazioni differenti da Asl ad Asl, che portano a risarcimenti non previsti o che non coprono tutte le spese.
Così sono in tanti a rinunciare alle cure.