Il nonnino di Molentargius ha natali in Francia e una fama che lo precede, tanto da essere finito persino su Focus. Un emblema - su due zampe - della longevità sarda, in questo caso acquisita, visto che nell’Isola è arrivato per la prima volta nel 1987 e qui ha scelto per trascorrere vecchiaia e gloria. Il fenicottero Kip, così l’hanno chiamato, è il più anziano del Parco naturale di Molentargius: in pratica un ultracentenario, soprattutto considerando che si tratta di un esemplare che non vivendo in cattività dovrebbe avere un'aspettativa di vita di circa trent'anni. Ma lui ha già raggiunto la soglia dei 46, portati - acciacchi a un'ala a parte - con disinvoltura e con tutti gli onori che gli spettano di diritto. Per storia e dna.

Il rosa da record

Kip è una delle tante attrattive dell'oasi fronte mare che, oltre ai dipinti rosa regalati ogni primavera, può vantare anche questo bel primato. «L’età è certamente molto elevata. Kip è un po' un mito, il nostro vecchietto», scherza la biologa Luisanna Massa, che lavora nel paradiso terrestre incastrato tra Cagliari e Quartu e di lui sa praticamente tutto. Anche della sua indiscussa popolarità: «Sicuramente è una storia curiosa che affascina e contribuisce a promuovere l'area», osserva. E poi rimanda al passato del fenicottero star, ricostruibile passo passo grazie all'anello in pvc messo nella sua zampa e che permette di ripercorrere tutta la sua esistenza. Come una sorta di curriculum digitale.

Dove tutto è iniziato

«La sua vita – continua Massa – è ricostruita in base alle letture del piccolo aggeggio trasmesse al Centro di inanellamento». Un punto di riferimento per la ricerca sui fenicotteri. «Il principale si trova in Francia, mentre per l'Italia facciamo riferimento all'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale)». Passaggi preziosi e fondamentali per risalire a ogni viaggio che Kip ha fatto nel corso degli anni, a partire dalla sua nascita, riconducibile senza smentite al 3 agosto del 1979, come da registrazione nella zona umida della Camargue. Una sorta di battesimo, prima delle prime migrazioni e del suo trasferimento nel capoluogo sardo. Kip ne ha fatta di strada.

L’arrivo nell’Isola

È sempre grazie al codice alfanumerico, diventato anche il suo nome, che si risale alla sua prima volta nelle saline di Cagliari. Era il 19 maggio del 1987. Permanenza frammezzata da continue incursioni negli stagni della Provenza, perché fare l’emigrato non è sempre facile. Così è successo sino al 2001, quando Kip non si è più spostato dagli oltre 1.600 ettari di Molentargius. Impossibile sapere se per scelta o per il danneggiamento a un'ala che ancora oggi non gli consente più i suoi soliti lunghi viaggi oltre mare. Il nonnetto rosa si può concedere soltanto brevi spostamenti tra una vasca e l'altra della laguna sarda, la sua casa definitiva e di cui è stato uno dei fondatori. «È sicuramente stato uno dei primi fenicotteri a riprodursi nel Parco», ci tiene a sottolineare la biologa. «Qui ha la possibilità di vivere a lungo perché è in un'area protetta, dove trova cibo a volontà senza doversi spostare». Kip il sardo-francese. Un globetrotter in salsa europea. A tutti gli effetti un cittadino del mondo della Generazione X.

Anzianità e fama

Una storia immortalata anche da Alessandro Casula, fotografo per passione e dipendente di una tabaccheria cittadina a tempo pieno, che ha avuto la fortuna di avvistare Kip, centrarlo con il suo obiettivo e far pubblicare alcuni dei suoi scatti sul sito web di Focus, dove le immagini hanno collezionato oltre diecimila like. Un pizzico di dovuta popolarità per entrambi, e anche una forma di pubblicità per Molentargius, classificato come Sic, sito di importanza comunitaria, e scelto come casa da nonno Kip, pronto a salutare i prossimi arrivati.

Sara Marci

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