Dieci anni fa, il 30 dicembre del 2006, il dittatore iracheno Saddam Hussein moriva impiccato dopo la condanna a morte per il massacro di Dujail, la strage del 1982 in cui morirono 148 sciiti.

L'ex rais, al potere in Iraq dal 1979, era stato scovato e catturato il 13 dicembre del 2003 dai soldati americani nei pressi di Tikrit, sua città natale.

L'Iraq, oggi, non è ancora un Paese pacificato, dilaniato com'è dalla guerra e dalla presenza dell'Isis.

E sono i civili a pagare il prezzo più alto del caos che regna in quella parte del mondo. Solo lo scorso novembre, secondo le Nazioni Unite, 2.885 iracheni (compresi 926 civili) sono morti e altri 1.380 (930 civili) sono rimasti feriti.
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