Il 12 agosto del 1985 precipita sul monte Osutaka, nel Giappone centrale, il volo Japan Airlines 123.

A bordo del Boeing 747 c'erano più di 500 persone: è il più grave incidente della storia tra quelli che ha coinvolto un solo aereo.

I morti furono 520, tutti i 15 membri dell'equipaggio e 505 dei 509 passeggeri. Quattro i sopravvissuti.

Dal momento in cui a bordo del boeing si verificarono i primi problemi al momento dello schianto passarono 30 minuti: in quei momenti diminuì l'ossigeno a bordo, l'aereo perse quota e i piloti - sempre in contatto con la torre di controllo - tentarono, inutilmente, diverse manovre d'emergenza. I passeggeri si resero conto di quello che stava accadendo e molti di loro lascairono lettere e messaggi per i loro familiari.

L'aereo precipitò poco prima di sera, in un'area montuosa e difficilmente raggiungibile. Non vedendo alcun superstite gli elicotteri dei soccorritori decisero di non scendere a terra.

I soccorsi arrivarono sul luogo dell' il giorno dopo. In quel momento trovarono i superstiti: una hostess non in servizio della Japan Airlines, una donna di 34 anni, sua figlia di otto anni e un'altra bambina di 12 anni.

Le indagini successive accertarono come l'incidente fu causato da un guasto di tipo strutturale avvenuto in quello stesso aereo anni prima. Una riparazione approssimativa portò poi, nel 1985, al peggiore incidente aereo tra quelli che hanno coinvolto un solo velivolo.

(Unioneonline/s.a.)

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