È pari a 140 milioni di euro la cifra stanziata alla Regione Sardegna dal ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Enrico Giovannini per il potenziamento delle ferrovie regionali: 13,55 per quest’anno, 32,52 per il 2022, 36,58 per il 2023, 34,04 per il 2024, 22,41 per il 2025 e infine 0,9 per il 2026.

L'esponente del governo Draghi ha firmato il decreto che ha l’obbiettivo di rafforzare le linee interconnesse per migliorarne i livelli di sicurezza, potenziare il sistema ferroviario utilizzato come trasporto pubblico locale e rafforzare il collegamento delle linee regionali con la rete nazionale ad alta velocità.

In totale sono 1,55 miliardi di euro del Fondo Complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza messi a disposizione delle Regioni, di cui circa l'81% al Sud (1,25 miliardi).

"La ripartizione delle risorse è stata effettuata tenendo conto della necessità di ridurre il divario infrastrutturale tre le diverse aree del Paese, che è una delle priorità del Pnrr. La 'cura del ferro' per potenziare e ammodernare i servizi di mobilità rendendoli al contempo più rispettosi dell'ambiente - ha sottolineato Giovannini - non guarda soltanto all'alta velocità, ma considera il trasporto pubblico regionale un settore altrettanto importante per migliorare la qualità della vita delle persone, i collegamenti tra territori limitrofi e tra centro e periferia. I pendolari, che si sostano quotidianamente per motivi di studio o di lavoro e che di fatto sono i maggiori utilizzatori dei treni regionali, devono poter contare su servizi efficienti, puntuali, veloci e che agevolino l'interconnessione con altre modalità di trasporto". 

Nel dettaglio, il decreto ha assegnato circa 454 milioni di euro per interventi di messa in sicurezza delle linee ferroviarie regionali, oltre 677 milioni per il potenziamento delle reti ferroviarie regionali, 278 milioni per interventi di potenziamento e rinnovo del materiale rotabile e 140 milioni per ulteriori interventi di potenziamento e ammodernamento delle linee ferroviarie, con il contestuale rinnovo del parco rotabile. 

Per la realizzazione degli interventi le Regioni, o gli eventuali soggetti attuatori, devono utilizzare le risorse entro il 2026, secondo un preciso cronoprogramma.

(Unioneonline/F)

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