Centoquaranta milioni di risparmi in media ogni anno per le famiglie (270 euro in meno per ogni nucleo), fino a 265 milioni di costi in meno per le industrie: sono questi i soldi, a cui si sommano i minori costi energetici per il settore pubblico (circa 20 milioni per scuole, ospedali eccetera), che i sardi risparmieranno quando, dal 2018, la Regione porterà il metano in Sardegna.

La mancata metanizzazione costa complessivamente alla Sardegna una cifra che oscilla tra i 450 e i 500 milioni di euro ogni anno.

Con il piano della Regione, che ha ottenuto dal governo 1,5 miliardi di euro per realizzare le infrastrutture necessarie per portare il metano nell'Isola, e garantire lo stesso prezzo che sarà pagato nel resto d'Italia, i benefici saranno per tutti: famiglie, industria, agricoltura, settore pubblico.

L'industria è certamente il settore produttivo che avrà i maggiori benefici. «Considerato che in Sardegna il peso dell'occupazione nell'industria è del 10% circa», mentre a livello nazionale il settore pesa nell'economia per oltre il 20%, afferma Giacomo Migheli, segretario regionale della Filctem-Cgil, «l'arrivo del metano può certamente rappresentare un incentivo al rilancio del comparto».
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