Gualtieri: "Nessun pericolo per il governo, acceleriamo sul Recovery Fund"
Per il ministro dell'Economia servirà un altro scostamento di bilancio"Una cosa è certa", il "lavoro complesso" sul Recovery Fund "non deve fermarsi, ma anzi deve accelerare".
Lo ha dichiarato il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri in un'intervista a "La Stampa".
Fa presente che per le categorie colpite dalle chiusure, come bar e ristoranti, sia stato "fatto molto" e che nella "bozza di Recovery plan le risorse previste per la sanità sono 16 miliardi".
Inoltre, parlando delle divergenze tra il leader di Italia Viva Matteo Renzi e il premier Giuseppe Conte, afferma che per il governo "non vedo pericoli. Piuttosto il rischio che i tempi del legittimo confronto politico ci facciano ritardare la finalizzazione del Recovery plan. Spero che nessuno pensi di sospendere questo lavoro fino a dopo le feste. Non possiamo permetterci altri indugi". E sulla task force: "Una funzione di coordinamento e supporto è indispensabile".
La questione dei ristori: "Queste risorse verranno in ogni caso ulteriormente rafforzate per introdurre una sorta di ristoro perequativo che tenga conto dell'andamento complessivo del fatturato nel 2020".
"All'Eurogruppo abbiamo convenuto sulla necessità di mantenere l'intonazione espansiva della politica di bilancio e di proseguire le politiche di sostegno ai settori più colpiti per il tempo necessario - osserva - ciò richiederà un ultimo scostamento di bilancio che non altererà il profilo di rientro del deficit negli anni successivi al 2021 e ci aiuterà, se il piano di vaccinazioni avrà successo, a realizzare gli obiettivi di crescita previsti".
La componente sovvenzioni del Recovery Plan - spiega il ministro - "metterà il turbo all'economia senza creare maggiore debito. E su questo, e su una gestione oculata di tutte le risorse, dovremo fare leva. La componente prestiti del Piano fornirà un ulteriore stimolo ma darà luogo a maggiore indebitamento, per questo una parte finanzierà investimenti aggiuntivi in deficit e un'altra ci consentirà di risparmiare in tassi di interesse sul debito". Quanto al commento della Bce sull'operazione cashback: "È un'opinione non vincolante, che riflette le note posizioni sul tema del suo autore, che non ha mai fatto mistero di essere un difensore del contante, come quando espresse riserve sulla decisione di Draghi di non stampare più la banconota da 500 euro. Il cashback è una policy che contribuisce alla modernizzazione del Paese, a garantire maggiore sicurezza e a favorire la tax compliance. Su questi obiettivi governo italiano e Bce sono perfettamente allineati.
Il cashback non è uno strumento di politica monetaria e non limita in alcun modo il corso legale del contante". (Unioneonline/F)