Un buon controllo dei conti e della capacità di ripagare i debiti, e una buona capacità di programmazione dei fondi europei. Tutto questo in un contesto di prolungato stress macroeconomico.

Sono gli elementi che hanno portato l’agenzia internazionale di rating Fitch a promuovere la Sardegna. Per l’Isola infatti Fitch conferma un rating di lungo periodo pari a BBB+, superiore a quello dell’intero Paese, fermo a BBB, e attesta il rating di breve periodo a F1 (valore massimo possibile). Il dato positivo è il risultato di una serie di fattori, snocciolati oggi a Villa Devoto dal presidente della Regione Christian Solinas: l’azzeramento del disavanzo della Regione nel corso della legislatura; un ultimo avanzo di amministrazione da 78 milioni; la riduzione del contributo alla finanza pubblica grazie al buon esito della vertenza entrate; investimenti da 1,5 miliardi per l’Isola in base all’accordo Stato-Regione del 2019; una capacità di spesa delle risorse del Fesr 2014-2020 ben al di sopra della media nazionale: 69% contro il 60% italiano; tempestività di pagamenti alle imprese; l’erogazione della totalità delle risorse (120 milioni) da parte del fondo emergenza imprese istituito dalla Giunta nel 2020; infine, la quantità considerevole di risorse investite contro lo spopolamento. 

In generale, Fitch valuta la posizione della Regione complessivamente superiore allo Stato, anche se di un solo punto, perché lo Statuto speciale della Sardegna compensa in parte i rischi di interferenze del governo nazionale sulle sue finanze in caso di stress macroeconomico.

È la prima volta che una Regione ha un rating superiore allo Stato, Fitch dice che la Sardegna è più affidabile – commenta Solinas –, si tratta di un risultato importante frutto di un percorso e del lavoro che ha inciso sulla struttura finanziaria e del bilancio della Regione. Partivamo da un debito di 888 milioni azzerato, fino a chiudere il rendiconto 2021 con un avanzo di 78 milioni”

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