Federalberghi: “In Sardegna persi 21.131 posti di lavoro nel settore, ma buoni segnali per luglio e agosto”
La crisi nera non riguarda solo il turismo sardo, che segue il trend nazionale. Ma per luglio e agosto “numeri simili e in alcuni casi superiori al 2019”
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La Sardegna segue il trend nazionale sulla "devastazione" del settore turistico nel 2020 provocata dalla crisi economica dovuta alla pandemia da Covid-19.
Secondo i dati in possesso di Federalberghi regionale, il numero degli occupati stagionali nel comparto, che nel periodo pre Covid si attestava sulle 80mila unità, è crollato di 21.132.
Se si guarda invece alle giornate retribuite sono diminuite di circa il 30%, in termini assoluti 15.345 giornate perse.
"Come avevamo anticipato, i dati nazionali certificano che i lavoratori stagionali del settore turistico-ricettivo sono i più colpiti, visto che sulla platea dei 100 mila stagionali 80mila operano in questo nel comparto nell'Isola - dice il presidente regionale di Federalberghi Paolo Manca -. Occorrono quindi interventi immediati a sostegno delle assunzioni per il 2021, per uscire dal baratro".
Allo stesso tempo, secondo Manca, "il mercato italiano sta rispondendo bene per i mesi di luglio e agosto, con numeri simili e in alcuni casi migliori del 2019: attendiamo di avere certezze sul green pass per dare risposte ai turisti stranieri che timidamente si stanno affacciando alla destinazione Sardegna".
(Unioneonline/L)