Cucina italiana, il bollino Unesco «grande occasione per la Sardegna»
Cualbu e Saba: «Si consolida il ruolo dell’Isola come terra simbolo di qualità, identità rurale e produzioni che raccontano la storia del Mediterraneo»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Il riconoscimento dell’Unesco sarà un volano di crescita per le filiere dell’isola e un’occasione per consolidare il ruolo della Sardegna come terra simbolo di qualità, identità rurale e produzioni che raccontano la storia del Mediterraneo». È quanto si legge in un comunicato di Coldiretti Sardegna, a firma del presidente e del direttore, Battista Cualbu e Luca Saba. «La cucina italiana oggi “patrimonio dell’umanità”», aggiungono, «porta con sé anche un pezzo della Sardegna e il mondo è pronto ad accoglierlo».
Un premio per la Sardegna – «Questo riconoscimento mondiale premia non solo la cucina italiana, ma anche territori come la Sardegna, che ogni giorno custodiscono tradizione, qualità e agricoltura sana. Le nostre produzioni, dai formaggi ai cereali, dai vini all’olio, sono patrimonio culturale prima ancora che economico», aggiungono Cualbu e Saba. «L’Unesco certifica ciò che il mondo già conosce: il valore del cibo italiano e sardo, oltre che il modello agricolo che lo sostiene. Ora serve continuare a difendere il Made in Italy e il Made in Sardinia, contrastare l’italian sounding e valorizzare ancora di più i nostri produttori, che sono i veri custodi di questa ricchezza».
L’impatto economico – Secondo un’indagine Coldiretti/Censis, il 94% degli italiani vede nel riconoscimento Unesco una grande opportunità di sviluppo per l’economia nazionale. La cucina italiana nel mondo, infatti, vale oggi 251 miliardi di euro, con un incremento del +5% rispetto all’anno precedente (analisi Coldiretti su dati Deloitte Foodservice Market Monitor 2025). Stati Uniti e Cina rappresentano insieme oltre il 65% dei consumi globali, confermando la forza crescente del brand alimentare italiano.
(Unioneonline)
