Crisi Covid: 7.400 imprese fallite nel 2020, meno del periodo pre-pandemia
Nonostante il calo del Pil dell’8,9%, il sistema imprenditoriale ha retto grazie alle misure di sostegno del governo
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La pandemia ha avuto "un impatto significativo" sull'economia italiana, con un calo del Prodotto interno lordo dell'8,9% nel 2020.
Tuttavia, rispetto al 2019, ci sono stati meno fallimenti e, più in generale, meno uscite dal mercato delle imprese: nel 2020 hanno avviato una procedura concorsuale liquidatoria poco meno di 7.400 imprese, a fronte di quasi 11mila nel 2019, con una diminuzione di circa un terzo). Anche nel 2021 il livello dei fallimenti si è mantenuto al di sotto di quello del 2019.
Questi i numeri riportati nella Nota pubblicata dalla Banca d'Italia dal titolo "L'impatto del Covid-19 sui fallimenti e le uscite dal mercato delle imprese italiane", che ha analizzato i dati contenuti nel Registro delle Imprese disponibili su InfoCamere.
Sebbene parte del calo nel numero dei fallimenti a possa essere attribuita alla moratoria sulle istanze di fallimento, la riduzione, si legge nel report, è in primo luogo "riconducibile a un ampio insieme di misure di sostegno economico adottate dal governo" durante i mesi più acuti della pandemia.
In assenza dell'intervento, secondo l'elaborazione di alcuni scenari di evoluzione dei fallimenti a breve termine, il numero avrebbe potuto superare le 12mila unità, quasi 4.800 in più rispetto a quelli effettivamente osservati.
(Unioneonline/F)