Chiamate “selvagge” dei call center: “Il registro è un flop”
Secondo il Codacons, un utente su 2 è ancora bersagliato, nonostante quasi 3 milioni di italiani si siano iscritti alla piattaforma per opporsi, attiva dallo scorso luglioImmagine simbolo (Unsplash)
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Il Registro Pubblico delle Opposizioni, attivo dallo scorso 27 luglio e ideato per risolvere il problema delle “telefonate selvagge” di aziende a caccia di contratti, “si sta rivelando un flop”.
Lo denunciano le associazioni dei consumatori, secondo cui i 2,7 milioni di italiani che sinora si sono iscritti all'apposita piattaforma sperando di non farsi più importunare al telefono dai call center continuano a ricevere fastidiose chiamate commerciali. E fioccano le denunce a Garante per la privacy e Procure.
In base ai dati raccolti dal Codacons, infatti, più di un utente su 2 iscritto al Registro (il 55% circa) continua ad essere bersagliato da telefonate commerciali: nel 40% dei casi si tratta di proposte legate a contratti di forniture energetiche, nel 32% a offerte per la telefonia.
Molte di queste chiamate provengono da call center stranieri, ai quali non si applica la normativa italiana in tema di telemarketing, e da sistemi automatizzati che usano numeri fittizi così da non essere rintracciati e non incorrere nelle sanzioni di legge che possono arrivare a 20 milioni di euro.
Per questo il Codacons ha presentato un esposto al Garante per la Privacy, Procura di Roma e Antitrust in cui si chiede di indagare sulle violazioni al nuovo Registro, anche per le possibili fattispecie di molestie e pratiche commerciali scorrette.
E anche il presidente della Commissione di inchiesta sui diritti dei consumatori, Simone Baldelli, ha presentato un reclamo al Garante, per denunciare le chiamate illecite e chiedere agli uffici dell'Autorità "di predisporre un modulo specifico per questo tipo di segnalazioni da parte dei cittadini, in cui sia possibile indicare i numeri da cui ricevono le chiamate indesiderate e tutte le altre informazioni utili a poter verificare le responsabilità delle violazioni a tutti i livelli e ad applicare le sanzioni previste".
(Unioneonline/l.f.)