Gravissimi danni all’agricoltura a causa di siccità ed elevate temperature.  

A lanciare l’allarme è Coldiretti, che sottolinea come in Sardegna, soprattutto nella Nurra, le irrigazioni sono state sospese per colture fondamentali come erba medica, angurie, meloni e mais, causando gravi difficoltà anche per l’alimentazione degli animali, tra pozzi a secco e abbeveraggi compromessi.

Coldiretti sottolinea inoltre che le temperature elevate stanno compromettendo la resa delle colture e costringendo gli agricoltori a fermare le attività di raccolta nelle ore centrali della giornata. E la siccità, particolarmente grave in Sardegna e nelle altre regioni del Sud - aggrava ulteriormente una situazione già critica. Tra il 2022 e il 2024, i danni causati dai cambiamenti climatici al settore agricolo hanno raggiunto una media di 7 miliardi di euro all’anno. E le prospettive non sono incoraggianti: secondo un’analisi della stessa Coldiretti su stime Thea, senza interventi strutturali – come un piano invasi nazionale per la gestione dell’acqua – le perdite annue in Italia potrebbero triplicare entro il 2050, arrivando a 21 miliardi.

Gli effetti – rileva l’associazione - si fanno sentire anche sugli allevamenti. Basti pensare che in una stalla da 500 capi, la spesa mensile è aumentata in media fino a 3.000 euro per garantire il benessere animale, tra bollette energetiche raddoppiate per ventilatori e nebulizzatori, e maggiori consumi d’acqua.

Il caldo provoca anche un calo medio del 10% nella produzione di latte, che in alcuni casi arriva fino al 30%, generando una perdita complessiva di oltre 2 milioni di euro al giorno per gli allevatori italiani. E il quadro regionale – nell’Isola e non solo - evidenzia «un’emergenza diffusa».

(Unioneonline/l.f.)

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