A Genuri, ai piede della Giara di Gesturi, hanno cantato fra le pietre millenarie del nuraghe San Marco. Ad Arbus invece hanno scelto come palcoscenico il “deserto della Sardegna”: le infinite dune di Piscinas, pettinate dal vento e cullate dal mare blu cobalto. Ma le loro voci hanno risuonato anche tra le verdeggianti pareti calcaree delle grotte di Su Marmuri a Ulassai. Sino all’ultima fatica: Seui e lo stupefacente scenario del nuraghe Ardasai, lassù a mille metri di quota dove il cielo pare a portata di dita e sullo sfondo si staglia, inconfondibile, la sagoma primordiale di monte Perda Liana. Musica e scenari mozzafiato. Emozioni, un fiume.

Il progetto

Fotogrammi sparsi da “Un coro, un’isola”, l’ambizioso progetto videomusicale che mescola con maestria le riprese dall’alto delle bellezze naturali della Sardegna e il canto in limba (ma non solo). A idearlo il direttore del Coro Carrales, Giuseppe Altea, 47enne di Arbus, laureato in didattica della musica e studi al Conservatorio, compositore tra i più apprezzati nell’Isola. «L’idea è semplice: unire la musica alle immagini per valorizzare i siti e i territori della nostra bellissima terra», spiega. Un progetto che sta collezionando consensi e conta già quattro brani originali e altrettanti video spettacolari girati anche col drone in alcuni degli angoli più mozzafiato della Sardegna, tutti online sulla pagina YouTube dei Carrales.

Il primo atto

«L’iniziativa ha preso forma attraverso il primo video, realizzato all’interno della grotte “Su Marmuri” di Ulassai, con il brano “Savitri” il cui testo è di Soleandro, mentre l’armonizzazione per coro maschile è stata realizzata da me sulla musica della canzone “Perfect” di Ed Sheeran», racconta Altea. Il filmato, pubblicato sulla pagina Facebook del Coro Carrales, ha ottenuto 45mila visualizzazioni e migliaia di condivisioni in pochi giorni. «L’eccezionale risultato ha incentivato l’interesse di numerose amministrazioni comunali, nonché la richiesta di una esibizione da parte del Coro Carrales per valorizzare attraverso la musica i siti più importanti dei loro territori», prosegue il direttore.

Gli altri video

Così i Carrales sono sbarcati sulle dune di Piscinas, nel cuore della Marina di Arbus, dove è stato realizzato il secondo video in collaborazione con l’amministrazione comunale. «Il brano scelto è “Cuore e vento” dei Tazenda/Modà, di cui ho realizzato un’armonizzazione per coro maschile, un vero e proprio inno alla natura», prosegue Altea. In meno di una settimana il filmato ha realizzato 10mila visualizzazioni su YouTube e un migliaio di condivisioni su Facebook. Destando ovviamente l’attenzione di altri Comuni sardi interessati al progetto. Da qui la terza tappa: l’area nuragica di Genuri, scenario ideale per il brano “Bentu de Sardigna” (testo scritto da Pietro Pala, musica di Altea). L’ultimo video – opera del film-maker dorgalese Vincenzo Fancello, online da sabato scorso – è stato invece girato a Seui, dove la canzone “Su bolu ‘e sa turulìa” (testo Pietro Pala, musiche Altea) ha riecheggiato tra i vicoli del paese e i graniti del complesso nuragico di Ardasai, collezionando più di 1.500 visualizzazioni in una manciata di giorni. «Siamo orgogliosi di quanto stiamo realizzando», conclude Altea. «Credo che non ci sia niente di meglio della musica per promuovere un territorio, il mix con le immagini è dirompente, arriva all’anima».

Con lui gli altri componenti dei Carrales (“amici fraterni” in sardo), coro che ha sede operativa a Cagliari ma di cui fanno parte universitari ed ex universitari provenienti da ogni angolo della Sardegna. Un coro, un’isola. Appunto.

Massimo Ledda

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