Il Banco di Sardegna a Sassari rinnova l’appuntamento con l’arte e la cultura, riaprendo le porte del suo storico palazzo per “È cultura” (ex “Invito a Palazzo”), manifestazione nazionale promossa dall’Associazione Bancaria Italiana. L’appuntamento è per sabato 11 ottobre, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19, con visite guidate a cura degli studenti del liceo Artistico di Sassari.

​Per l’occasione, la prestigiosa Sala Siglienti, all’ingresso del Palazzo di Piazzetta Banco di Sardegna, sarà arricchita da una mostra straordinaria dedicata a “I Capricci” di Francisco Goya. Questa serie rivoluzionaria di 80 acqueforti e acquetinte, pubblicata per la prima volta nel 1799 a Madrid, è un capolavoro dell’incisione e al tempo stesso una profonda critica sociale che denuncia i vizi, la corruzione e le superstizioni della Spagna di fine Settecento. Goya utilizzò l'incisione per «stigmatizzare gli errori e i vizi umani», portando l’invisibile nel visibile attraverso «un’immagine fantastica e creativa al di fuori delle regole».

Per i visitatori sarà possibile apprezzare le collezioni d’arte permanenti, custodite nel palazzo progettato dall’ingegner Bruno Cipelli e realizzato nel 1929. Opere dei più rappresentativi artisti sardi, tra cui Giuseppe Biasi, Mario Delitala, Stanis Dessy, Antonio Corriga, Carmelo Floris, Pietro Antonio Manca. Il palazzo custodisce inoltre una collezione di 42 lavori di Mario Sironi, uno tra i più illustri rappresentanti della corrente figurativa del Novecento italiano. Arricchiscono ulteriormente il percorso espositivo le opere “sarde” del pittore argentino Hector Nava, che offrono una prospettiva sensibile e unica dell’Isola. La visita include inoltre la collezione numismatica, argenti e preziosi sacri e profani, le bambole in costume sardo delle sorelle Ruju e i documenti dell’archivio storico del Banco di Sardegna.

Al secondo piano del Palazzo sarà possibile ammirare la storia dell’incisione in Sardegna: un capitolo ricco e vibrante, dove artisti come Mario Delitala, Stanis Dessy, Giuseppe Biasi, Antonio Corriga, Salvatore Fara, Enrico Piras e altri, hanno saputo trasformare tecniche come l’acquaforte, la xilografia e la litografia in potenti strumenti per esprimere l’anima profonda della loro terra, le sue genti, i costumi e il paesaggio.

Tra le rarità in mostra, si segnala una preziosissima incisione di Filippo Maria Pugioni, frate sassarese del XVIII secolo, che nel 1717 realizzò una stampa fronte/retro raffigurante i Martiri Turritani e San Filippo Benizi. Un’area espositiva lungo i corridoi del secondo piano è dedicata alle matrici originali, permettendo ai visitatori di entrare in contatto con il processo creativo degli artisti, osservando l’opera nella sua forma più primitiva e autentica.

Per arricchire ulteriormente l’esperienza, il Banco di Sardegna propone due laboratori sulla tecnica dell’incisione, condotti dal Prof. Enrico Piras, che si terranno nella sala Siglienti, su prenotazione: mercoledì 15 dalle 10 alle 13.30 e giovedì 16 dalle 16 alle 19.30. Sarà possibile prenotare la partecipazione al laboratorio, sino ad esaurimento posti, scrivendo a: relazioniesterne@bancosardegna.it. Un’occasione preziosa per immergersi nella cultura, scoprire storie e volti della Sardegna, e riflettere sulle grandi tematiche universali attraverso l’arte e la creatività.

(Unioneonline)

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