Nel Dna dei sardi informazioni preziose sulla preistoria d'Europa
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Uno studio sull'intero genoma di 3.514 individui provenienti da diverse aree della Sardegna pubblicato su Nature Genetics conferma che i sardi, e in particolare quelli dell'entroterra, conservano meglio di qualunque altra popolazione contemporanea le caratteristiche genetiche delle popolazioni europee di più di 7000 anni fa.
Il Dna dei sardi è quindi una riserva preziosa di varianti genetiche antiche, attualmente molto rare altrove e fondamentali per lo studio di alcune malattie.
È il risultato dello studio condotto dal team guidato da Francesco Cucca, direttore dell'Istituto di ricerca genetica e biomedica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irgb) e professore di Genetica Medica dell'Università di Sassari, e da John Novembre, professore presso il dipartimento di Genetica Umana della Università di Chicago.
"Lo studio ha confermato un elevato grado di somiglianza genetica tra i campioni di DNA attuale e quello estratto da resti ossei provenienti da siti archeologici neolitici (tra 10.000 e 7.000 anni fa) e, in misura minore, pre-neolitici, dell'Europa continentale. E ha mostrato come queste similarità siano più marcate nelle aree storicamente più isolate dell'Isola, quali l'Ogliastra e la Barbagia - spiega Cucca - Lo studio ha anche rivelato come i baschi siano la popolazione contemporanea con livelli più elevati di ascendenza condivisa con i Sardi. Tale similitudine, piuttosto che essere indicativa di contatti recenti tra queste popolazioni, suggerisce che entrambe si siano originate da popolazioni presenti in Europa nel Neolitico e Pre-neolitico".
"Al contrario delle popolazioni europee attuali, la popolazione sarda presenta un contributo molto limitato da parte di popolazioni provenienti dalle steppe - prosegue Cucca - che si sono diffuse nel continente europeo nell'età del bronzo".
Il genoma varia da individuo a individuo in seguito a 'errori' durante la sua replicazione, noti come 'mutazioni', che si accumulano di generazione in generazione. Il confronto tra i punti in cui le sequenze di Dna differiscono tra individui (varianti genetiche) fornisce informazioni preziose su somiglianze, differenze, origine e relazioni passate, anche preistoriche di una popolazione rispetto ad altre popolazioni. "La popolazione Sarda ha fornito un importante contributo allo studio di caratteristiche individuali e genetiche complesse, consentendo una migliore comprensione della preistoria dell'Isola, dei suoi eventi demografici, delle modifiche nel tempo dei caratteri ereditari", conclude Cucca.
(Unioneonline/b.m.)