Le Domus de Janas al Salone del Libro di Torino
Il progetto, capofila il comune di Alghero, per far ottenere alle preziose opere di sepoltura dei sardi il riconoscimento UnescoL’opera della sepoltura dei sardi, le Domus de Janas, merita il riconoscimento dell’Unesco. La rete dei Comuni dell’Isola ci sta provando, con un programma di cui Alghero (insieme a Ossi) è capofila con i siti di Anghelu Ruju e Santu Padru.
L’immagine coordinata del progetto è stata presentata in anteprima, all’interno del prestigioso Salone del Libro di Torino.
Due gli interventi che hanno raccontato “Arte e Architettura nella Preistoria della Sardegna. Le domus de janas”: il primo, curato dalla professoressa Giuseppa Tanda, presidente del CESIM (Centro Studi Identità e Memoria), ha dato voce alla sua componente scientifica illustrando la specificità artistica e architettonica di ognuno dei 35 siti oggetto della candidatura.
L’assessore al Turismo e alla Cultura del Comune di Alghero, Alessandro Cocco, ha invece raccontato gli aspetti gestionali di un percorso tanto ambizioso ed evidenziato le importanti opportunità di sviluppo turistico e culturale che il suo successo donerebbe al nostro territorio.
«È stata un’occasione importantissima per Alghero e per la Sardegna intera di presentare uno dei suoi progetti più ambiziosi, sostenuto con forza tanto dalla Regione quanto dalle diverse comunità coinvolte, ben 27 Comuni – ha sottolineato l’assessore Cocco – Stiamo lavorando per consegnare il dossier a inizio 2024».
Una volta conclusa la stesura del piano di gestione, infatti, il dossier verrà inviato al Ministero della Cultura e, una volta approvato, diventerà il progetto che l’Italia consegnerà alla commissione internazionale Unesco.
Nel suo intervento al Salone del Libro di Torino, l’assessore Cocco ha parlato della grande opportunità di valorizzazione del patrimonio archeologico in termini di sviluppo economico e turistico-territoriale per tutta la Sardegna, soffermandosi sul processo di studio del piano di gestione, che sarà fondamentale per poter garantire una sostenibilità economica ai vari siti archeologici che dovranno diventare degli attrattori importanti all’interno delle comunità cittadine.
In tal senso, l’immagine coordinata del progetto verrà declinata anche nel merchandising, che dovrà diventare elemento centrale con l’obiettivo di avvicinare quante più persone possibili.