La pelle - e i tatuaggi - del futuro nascono all'Università di Cagliari
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La pelle – e i tatuaggi - del futuro nascono all’Università di Cagliari. L’annuncio arriva dalle colonne della prestigiosa rivista Scientific report/Nature, dove sono state pubblicate le risultanze del lavoro condotto da un gruppo di ricercatori del Diee (Dipartimento di ingegneria elettrica elettronica) guidati da Piero Cosseddu.
In particolare, gli studiosi lavorano da quindici anni allo sviluppo di tecnologie innovative per la realizzazione di elettronica su plastica, nota come “Elettronica organica”.
E tra i vari campi applicativi esplorati, uno di quelli più affascinanti studiato nei laboratori cagliaritani è quello dei sensori tattili, per riprodurre artificialmente la pelle. Da applicare anche alle protesi.
"Abbiamo fatto un passo in avanti verso la realizzazione di un prototipo di pelle artificiale – spiegano i ricercatori - mettendo a punto un sensore tattile bimodale che rileva simultaneamente variazioni di temperatura e pressione, realizzato per la prima volta su substrati plastici con spessore inferiore a un micrometro (circa cento volte inferiore al diametro medio di un capello umano). In questo modo, è possibile trasferire tali prototipi di pelle artificiale su qualsiasi superficie, come veri e propri tatuaggi".
Andrea Spanu, in prima fila nell'ottimizzazione dei sensori, aggiunge: "Questi 'tatuaggi sensorizzati' potrebbero essere integrati su protesi artificiali al fine di conferire alle stesse una sensibilità simile a quella di un arto reale, o, in prospettiva, trasferiti sulla pelle per la rilevazione, oltre che di pressione e temperatura, di importanti parametri biomedici quali per esempio il livello di stress o l'attività elettrica muscolare e cardiaca. Ancora, con questo approccio si potrebbero rivestire i robot del futuro permettendo loro di interagire autonomamente con l'ambiente, gli oggetti circostanti e, perché no, gli esseri umani".
Piero Cosseddu sintetizza: "Il lavoro dimostra come sia possibile realizzare, utilizzando dei transistor su plastica ultra flessibili e ad alte prestazioni, dei veri e propri tatuaggi sensorizzati multimodali che siano capaci di replicare le funzioni della pelle umana. L'introduzione di questi innovativi sensori tattili potrebbe dunque avere importanti ricadute in settori applicativi differenti e in continua evoluzione quali la robotica, la protesica, e la riabilitazione".
Al lavoro, con il professor Cosseddu, supervisore del lavoro, e il dottor Fabrizio Viola, primo autore dell'articolo e attualmente ricercatore all’Istituto italiano tecnologia di Milano, hanno partecipato anche gli specialisti Andrea Spanu (ora alla Fondazione Bruno Kessler, FBK, a Trento), Pier Carlo Ricci, afferente al Dipartimento di fisica dell’Università di Cagliari, e Annalisa Bonfiglio (già pro rettore Innovazione-ateneo Cagliari e ora presidente Crs4).
(Unioneonline/v.l.)