I due quadri di Francisco Goya, arrivati alcuni giorni fa dalla Spagna, sono stati presentati ufficialmente alla stampa e alle autorità nel carcere di Massama.

I detenuti hanno potuto visionare le opere e dialogare con gli studiosi spagnoli arrivati per l'occasione, nell'ambito delle iniziative culturali finalizzate al recupero per la società dei detenuti.

Lo ha ricordato lo stesso direttore della Casa circondariale Pier Luigi Faci, spiegando che la struttura carceraria fa parte insieme al Comune e ad alcune associazioni del piano strategico per le attività culturali ed è impegnata da tempo nell'educazione e nel reinserimento dei detenuti.

Anna Sanna dell'Associazione culturale Morsi d'Arte, una delle organizzatrici dell'evento, insieme alla cooperativa il Seme, ha presentato gli ospiti, illustrando l'iniziativa che avrà luogo domani, con l'esposizione dei dipinti e un convegno all'antiquarium Arborense.

Dopo i saluti del vice sindaco Massimiliano Sanna, hanno preso la parola Amparo Sacristian Carrasco, dell'Università di Barcellona, realizzatrice di un software che consente di individuare l'autore di un quadro.

Lo studioso Daniel Josè Carrasco, madrileno, ha ricordato la figura di Goya, il suo percorso storico al servizio della corte spagnola, della massoneria e della Chiesa, soffermandosi sulle modalità di pittura e sul suo stile.

A Oristano sono esposti il ritratto del ministro dell'Economia di Carlo IV, Miguel Soler e il quadro che ritrae lo sbarco di Enea nella costa laziale.

Le conclusioni sono state affidate al critico d'arte Paolo Mangiante.

Elia Sanna

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