Cagliari apre le porte a “Rotte sonore”
La rassegna che intreccia le radici profonde del soul, blues, jazz e pop con la delicatezza della poesia rinascimentalePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un dialogo inedito prende vita sul palco del Carmen Melis di Cagliari: Rotte sonore intreccia le radici profonde del soul, blues, jazz e pop con la delicatezza della poesia rinascimentale, sotto la guida sapiente dei professori dell’Orchestra del Teatro Lirico.
La rassegna inaugura il 17 ottobre con Songs for a Better World, un viaggio musicale che attraversa epoche, generi e sensibilità, portando in scena classici immortali e una prima assoluta che narra, attraverso la voce di Daria Biancardi, il mistero di una passeggiata al mare raccontata da Emily Dickinson.
Il progetto vede alla direzione il maestro Alberto Maniaci, al suo debutto a Cagliari, insieme alla voce soul-blues di Daria Biancardi, anch’essa nuova ospite della città, affiancati dai complessi stabili cagliaritani.
Il programma, calibrato per un pubblico eterogeneo, spazia tra brani celebri come Respect di Otis Redding, Think di Aretha Franklin e Ted White, The Greatest Love of All di Michael Masser e Linda Creed, What a Wonderful World di Bob Thiele e George David Weiss, I Say A Little Prayer di Burt Bacharach e Hal David, Heal the World di Michael Jackson, Hallelujah di Leonard Cohen fino a Imagine di John Lennon e Yōko Ono.
Un momento particolarmente atteso è la prima esecuzione assoluta di I started Early – Took my Dog, composizione di Giampiero Bernardini ispirata all’omonima poesia di Emily Dickinson del 1862. Il brano, commissionato dal Teatro Lirico di Cagliari, esplora la suggestiva narrazione della poetessa, che descrive una passeggiata mattutina al mare accompagnata dal suo cane, un incontro con l’elemento liquido che si fa presenza viva, sospesa tra fascino e timore.
La voce di Daria Biancardi si fa strumento di questo racconto, supportata dal maestro del coro Giovanni Andreoli e dai complessi corali.
Bernardini ha scelto di interpretare il testo seguendo l’antica tradizione madrigalistica, tipica del Rinascimento e del primo Barocco, dove la musica riflette con precisione ogni sfumatura testuale – naturale o psicologica – trasformandola in immagini sonore, onomatopee e figure retoriche che animano la partitura di vibrante intensità.