“Cara Unione,
sono a letto, mentre non cessa l’andirivieni dei Canadair e un caldo soffocante ci impedisce di prendere fiato, osservo la mia Nala, cucciolo di Labrador di 4 mesi. Una cara amica mi ha inviato una lettera di Gianni Bozzo, l’ho letta e ho condiviso ogni parola.
Vengo a Bosa da quando ero una bambina: papà, coi pochi risparmi, ci ha comprato un piccolo appartamento a Bosa Marina, sono passati 32 anni.
Sono cresciuta, sono diventata moglie e mamma, i miei bimbi hanno conosciuto Bosa a pochi mesi e ora sono qui con me, hanno 18 e 20 anni… credo per l’ultima volta.
Perché?
Perché non la amano più, così come non la ama chi ci vive tutto l’anno e dovrebbe proteggerla, valorizzarla.
Forse perché con la nostra cucciola camminiamo a testa bassa, beh, quanta sporcizia e degrado!
Gente incivile, sicuramente, ma vero anche che non ci sono cestini dei rifiuti per le vie, per eliminare le deiezioni raccolte abbiamo due sole possibilità: la piazza o davanti alla Guardia Costiera.
Ovunque regna l’immondizia.
Spiaggia chilometrica senza servizi di intrattenimento.
Non un campo da pallavolo, calcio, per i piccoli o i più giovani.
Sempre più locali chiusi, disincentivata la permanenza nelle ore serali
Nessuna gelateria sul lungomare.
Nessuna pescheria.
Un unico locale di alimentari, santo subito!
Negli anni progressivamente meno turismo.
Non mi lamento, ho sempre amato la tranquillità e la serenità che questo luogo donava, ma rischia di implodere senza interventi ad hoc.
Serve urgentemente che qualcuno si accorga che senza alberi a creare percorsi in ombra, servizi di pulizia di marciapiedi, strade e della ferrovia, investimenti per attività utili, questo magnifico scorcio di bellezza sarda rischia di scomparire nell’oblio e nel degrado.
Non da ultimo: la spiaggia è lunghissima.
Se si pensasse ai nostri amici animali, destinandone una piccola parte per loro e per i loro padroni… non ci sarebbero ringraziamenti adeguati e Nala con i suoi amici ne gioirebbe”.

Paola Uggetti

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