«Anche noi aggrediti a Calamosca: tutto per un bacio in spiaggia»
Il racconto di un’altra lettrice: «I bagnanti si sono accaniti contro di me e il mio compagno, ma non stavamo facendo nulla di male. La verità è che non vogliono estranei»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Cara Unione,
ho letto la lettera da voi pubblicata in cui una ragazza si lamentava del comportamento violento di un usuale frequentatore della spiaggia di Calamosca.
A me e il mio compagno è successa la stessa cosa. Due anni fa. E da allora non ci siamo più tornati.
La storia è questa: arriviamo in spiaggia, come sempre abbastanza affollata, ma troviamo un posticino per mettere il nostro telo mare. Accaldati entriamo in acqua, ridiamo, scherziamo e ci scambiamo qualche bacio a fior di labbra.
Una volta usciti dall'acqua, ci accomodiamo nei nostri teli e il mio ragazzo si avvicina per darmi un bacio. In quel momento interviene un uomo anziano che indossava uno slip che lasciava ben poco all'immaginazione e ci rimprovera dicendoci che in spiaggia erano presenti dei bambini e il nostro comportamento era inopportuno.
Vi posso garantire che il nostro atteggiamento non era per nulla osé, direi più tenero e assolutamente normale.
Ma non finisce qui. Dopo l'intervento di questo "signore" a cui ho prontamente risposto che non stavamo facendo nulla di male, si sono aggiunte le lamentele di altri bagnanti. In poche parole, la questione è diventata di dominio pubblico, con le persone che ci aggredivano verbalmente e noi che cercavamo di difenderci.
Vista la reazione dei bagnanti, potreste essere portati a pensare che noi abbiamo davvero avuto atteggiamenti "spinti", e invece no. Siamo una coppia di 40 anni e sappiamo come comportarci.
Il vero problema è che gli assidui frequentatori di quella spiaggia pensano di esserne i padroni, e mal digeriscono la presenza di "estranei". Persone delle "prime case" contraddistinte da ignoranza, arroganza e maleducazione.
Tutto ciò dovrebbe finire, perché la spiaggia è pubblica e non si dovrebbe avere paura di frequentarla. Per quanto ci riguarda, la Sardegna è piena di belle spiagge e non ci costa nulla evitare quella spiaggia/setta. Ma qualcuno dovrebbe intervenire.
Per concludere, sono andata via in lacrime, sia per l'umiliazione subita che per la rabbia.
Scrivo in veste anonima e tale vorrei restare.
Grazie per l’attenzione».
Lettera firmata*
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