L’emergenza neve ad Arzana si è trasformata in una vera e propria odissea per alcuni pastori. Ieri mattina la Protezione civile è riuscita a raggiungere gli allevatori e a riportarli a casa. Gigi Piras, Pietro Monni e Fabio Cerina, sorpresi dalla tormenta, hanno passato tre giorni e tre notti nei loro ovili sul Gennargentu senza poter comunicare con i familiari. Telefoni muti e niente acqua potabile. Hanno dovuto far sciogliere la neve. Ottimo dissetante in piena criticità. Passata la tempesta restano i dubbi sulla gestione dell'emergenza.

I racconti

Diego Stochino, anche lui pastore arzanese, è invece riuscito a raggiungere casa prima che la situazione precipitasse con le catene da neve montate sul suo fuori strada. In prima fila dietro il mezzo spazzaneve comunale il sindaco di Arzana Angelo Stochino e l’assessore ai Lavori pubblici Fabrizio Deiana, arrivati in montagna per portare conforto ai concittadini e vagliare la situazione. «Siamo rimasti bloccati negli ovili da venerdì fino a ieri mattina. Abbiamo lavorato il doppio cercando di accudire il bestiame e spalato in continuazione.In vent’anni mi è capitato altre volte di rimanere bloccato ma mai in primavera», ha raccontato Gigi Piras, 61 anni. Il suo ovile, con capre e pecore, si trova nei pressi di Ruinas, sul versante di Seulo, a mille metri d’altezza. «La mia più grande preoccupazione era non poter avvisare nessuno. Qui il telefono a volte non ha segnale neanche col bel tempo figuriamoci con la neve, che ha raggiunto mezzo metro. Non ci aspettavamo una nevicata simile fuori stagione. In più per tornare a casa avrei dovuto attraversare un’altura di 1200 metri, era impensabile».

Bloccati

Il maltempo ha colto alla sprovvista un po’ tutti. Chi si trovava in paese non ha potuto raggiungere le aziende sul Gennargentu fino a ieri quando la strada è stata liberata dalla Protezione civile. Roberto Usai ha 27 anni, alleva mucche dal 2015. «Sono riuscito ad arrivare all’ovile Coil’e Ballacca, ieri, grazie agli aiuti del Comune. Dal paese non riuscivamo a raggiungere il bestiame. Gli animali rimasti soli sicuramente hanno sofferto tantissimo». Usai ha subito scaricato il fieno, immerso nella nebbia in un paesaggio lunare, mentre ancora cadeva qualche fiocco.

Emergenze

Sindaco e assessore hanno seguito la situazione di persona per tutta la giornata. «Per intervenire stiamo utilizzando dei fondi comunali – hanno spiegato gli amministratori – la Regione Sardegna ci finanzia per 19 mila euro, un’inezia rispetto a quello che ci occorre e che copre un terzo del necessario». Deve essere riorganizzata la gestione delle emergenze. «Chiediamo alla Regione un raddoppiamento dei fondi, ci servono almeno 40 mila euro – hanno proseguito Stochino e Deiana – inoltre dobbiamo ripensare a un piano neve adeguato, ce l’hanno chiesto anche i pastori. I cambiamenti climatici hanno stravolto abitudini e consuetudini. Ci impegneremo a realizzare un Piano per poter consentire il raggiungimento degli ovili più remoti e per tenere la situazione sotto controllo».

Francesca Lai

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