Storia e tradizioni, fede e leggende: i riti della Settimana Santa in Sardegna
Le congreghe e i fedeli incappucciati, le statue del Cristo e della Madonna, i figuranti e i cortei: riti millenari e rievocazioniPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Intrecciano religione, folklore, fede, tradizioni. I riti della Settimana Santa sono una via Crucis collettiva nelle piazze e nelle strade della Sardegna, processioni processioni in giro per l'Isola che resistono alla globalizzazione: le cercano i turisti, che ricercano l’identità dei paesi dell’entroterra, le attendono con trepidazione i fedeli. La Sardegna, durante la Settimana Santa, rivela così il suo volto più mistico, dove il dolore per la crocifissione di Cristo si mescola ai riti primaverili che celebravano la vita e la fertilità. Il viaggio, comincia lunedì scorso dopo la domenica delle Palme, si conclude il giorno di Pasqua. In ogni paese dell’Isola, piccolo o grande, si rinnova un racconto che è insieme religioso e popolare: ogni comunità mette in scena il proprio rito, unico e irripetibile.
Tra i luoghi che conservano modelli derivanti da tradizioni iberiche c’è Sassari: qui i riti sono cominciati il martedì santo con la Processione dei Misteri, il giovedì vede i Sepolcri accogliere migliaia di fedeli, mentre la sera del venerdì santo è il momento de s’Iscravamentu. Domenica 20 aprile, in piazza Colonna Mariana, ecco S’Incontru di Pasqua.
A Bosa giovedì 17 si svolge la processione de sas Chilcas, il momento clou è S’Iscravamentu del giorno di Pasqua. A Oristano processione de Is Misterius rappresenta il culmine della Settimana santa. in Barbagia: a Desulo sono protagoniste le Prioresse, incaricate di curare preparativi e festeggiamenti. Alle celebrazioni desulesi si associano quelle di Tonara, dove la Pasquetta è all'insegna del gusto con la Sagra del Torrone.
La Settimana Santa di Cagliari si svolge nei suoi quattro quartieri storici: giovedì 17 è il momento del rito delle Sette Chiese; venerdì il toccante ingresso di Gesù crocifisso in Cattedrale, mentre sabato 19, al mattino, su Scravamentu nella chiesa di San Lucifero, in serata processione, veglia e ingresso del Cristo risorto nella chiesa di San Giacomo. “Sono quasi 20 le chiese interessate”, spiega l’assessora alla Cultura e al Turismo del Comune di Cagliari Maria Francesca Chiappe. “La città vive i tradizionali riti e le solenni processioni della Settimana Santa secondo gli itinerari e le consuetudini che sono portate avanti da oltre 500 anni, e che costituiscono un patrimonio religioso, storico e culturale di enorme valore”. Il clou il giorno di Pasqua, con il rito de S'incontru, quando le statue del Cristo Risorto e della Madonna si cercano e si incontrano tra le vie della città, circondate da centinaia di fedeli.
A Iglesias, nel Sulcis, invece il tempo sembra fermarsi al XVI secolo. Sei processioni raccontano la passione di Cristo come in un affresco vivente: dalla Cattura alla Crocifissione, ogni simulacro è portato dai Baballottis, figure incappucciate e vestite di bianco, che sembrano venute da un’altra epoca. A poca distanza, a Villamassargia si traccia un ideale contatto tra l’orto del Getsemani a Gerusalemme e l’oliveto storico S'Ortu Mannu: qui va in scena il tradimento di Cristo nell’Orto degli Ulivi. Ma i riti non sono solo spiritualità: rappresentano anche un’occasione per scoprire sapori autentici e tradizioni culinarie che si tramandano da generazioni.