Nella fiction (e che fiction: Sex and the City, una di quelle che hanno fatto epoca) è morto in una maniera abbastanza banale, quasi goffa: tradito da un infarto mentre si allenava sulla cyclette. Ma nella vita vera gode di perfetta salute, dopo aver dato una svolta clamorosa – e a quanto pare fortunata – alla propria esistenza. Lui è Mr. Big: a chi non seguiva la serie tv con Sarah Jessica Parker questo soprannome dirà ben poco, ma per i molti appassionati è come un vecchio amico. Uno dei personaggi più importanti al di fuori del cerchio magico delle quattro amiche newyorkesi (Carrie, Miranda, Charlotte e Samantha) che a cavallo tra i due millenni hanno conquistato milioni di telespettatori col racconto delle loro vite glamour.

Candace Bushnell, autrice del libro da cui Sex and the City prende le mosse, per la figura di Mr. Big (interpretato da Chris Noth) si è ispirata a una persona vera, un suo ex fidanzato. L’estate scorsa Jacob Bernstein del New York Times l’ha scovato in mezzo ai boschi del Vermont e raccontato al mondo: si chiama Ron Galotti, è stato uno dei manager di punta della Grande Editoria nella Grande Mela, ma da una ventina d’anni si è ritirato a fare vita bucolica in una fattoria insieme alla moglie Lisa. Prima passava le giornate tenendo sempre in mano un telefono o un Martini (a volte entrambi), ora è facile trovarlo al volante del suo trattore o impegnato a raccogliere i prodotti dei campi che lui stesso coltiva.

Un grande amore

Nelle varie stagioni di Sex and the City, Mr. Big rappresenta un filo rosso nella trama, che scompare e riemerge periodicamente come un fiume carsico. Il vero, grande e tormentato amore di Carrie Bradshaw, protagonista principale e voce narrante, alter ego della vera Candace Bushnell e impersonata appunto da Sarah Jessica Parker. Scapolone troppo affascinante per metterci definitivamente una pietra sopra, ma anche troppo incostante per costruire una relazione stabile; “Big” perché imponente come fisico e come personalità, e se te lo ritrovi nella stessa stanza la riempie di sé sia con l’uno che con l’altra. Per tutta la serie, tranne nell’ultimo episodio, viene identificato solo col soprannome. La sua morte per un attacco di cuore in realtà non avviene durante Sex and the City ma nella prima puntata di “And just like that”, il sequel che dal 2021 ha ripreso a raccontare le vite di tre delle quattro amiche originarie, ormai alle prese con la mezza età.

L'articolo di Jacob Bernstein su Ron Galotti pubblicato di recente dal New York Times

Nella sua prima vita, Ronald Galotti detto Ron aveva molti tratti in comune col personaggio a lui ispirato, anche se forse è meno bello dell’attore Chris Noth che gli ha prestato il volto. Di sicuro era un uomo di successo, ma tutt’altro che un predestinato. Nato nel 1950 a New York, chiare origini italiane, cresciuto nel Bronx, orfano di padre a 9 anni, riuscì con difficoltà a finire le scuole superiori e poi partì subito per tre anni nelle Filippine con l’aeronautica militare. Dopo l’addio alle forze armate si barcamenò tra lavori poco retribuiti, alloggi di fortuna e un matrimonio prematuro, finito altrettanto prematuramente dopo la morte del figlio della coppia, a soli quattro anni, per un incidente stradale che aveva coinvolto l’auto guidata da Galotti.

Insomma, prima ancora di compiere 30 anni il futuro “Mr. Big” poteva essere considerato già un uomo fallito. Nel frattempo però aveva iniziato a lavorare come venditore di pubblicità per riviste specializzate nel cucito e roba simile: e da lì, per una di quelle storie tipicamente americane che sembrano tratte da un film (ma in questo caso è vera), passando attraverso vari incarichi in diverse case editrici, gradino dopo gradino è arrivato ai vertici della Condé Nast, che pubblicava riviste del calibro di Vanity Fair, GQ e Vogue. È in questo periodo che conosce Candace Bushnell, che aveva iniziato a pubblicare sul New York Observer la sua rubrica su fatti di cuore e vita quotidiana, divenuta in seguito la base del suo libro e della serie tv. La relazione tra i due fu probabilmente meno profonda e sicuramente meno lunga di quanto si vede nella fiction; a quanto pare, lui era sentimentalmente meno coinvolto di lei.

Ascesa e caduta

Di sicuro, Ron Galotti non era una figura banale. All’apice della sua carriera aveva a che fare quotidianamente con personalità come Anna Wintour, Harvey Weinstein, Madonna, Tina Brown e molte altre ancora. Guidava una Ferrari e viveva a Manhattan in un attico pagato dall’azienda, che tra i vari lussi vantava una vasca idromassaggio per quattro persone.

Però in quel tipo di “high society” le fortune vanno e vengono: dopo una serie di progetti vincenti, nel 2003 Galotti – che all’epoca si occupava di GQ – fu licenziato da Condé Nast senza troppi complimenti. Avrebbe senz’altro trovato qualche altro campo d’atterraggio professionale: ma dato che il denaro non gli mancava, decise di salvarsi dallo stress e mollare tutto. Qualche anno prima aveva conosciuto Lisa e desiderava mettere per una volta al primo posto gli affetti anziché gli affari. Da allora vive nella sua tenuta nel Vermont e da lì si sposta raramente. Dalle cose dette a Bernstein nel recente racconto sul New York Times, non traspare alcuna nostalgia per i tempi in cui il telefono squillava ogni momento e il conto in banca si gonfiava senza sosta. In un certo senso, Mr. Big è morto anche nella vita reale: ma ha ceduto il posto a Ronald detto Ron, l’ex orfano del Bronx, ora finalmente felice.

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