È una specie di nuovo lockdown, certo dai confini più ampi. Per quelli dovuti al Covid-19 il confine era la porta di casa mentre ora, col fatto che per ottenere un passaporto ci vogliono mesi, coincide con quelli dell’Unione europea, dove ci si può spostare anche con la sola carta d’identità valida per l’espatrio.

Ora arriva qualche cifra sulla batosta economica legata a questa “crisi dei passaporti”, che le Questure italiane non riescono più a fornire in tempi accettabili: secondo il portale “Vamonos-Vacanze.it”, l’impossibilità di ottenere in tempi sopportabili il documento per l’espatrio ha fatto saltare una media di dieci viaggi per ogni agenzia, se parliamo di quelle fisicamente esistenti sul territorio italiano, per un totale di diciottomila mancate vendite di pacchetti vacanze. Un colpo per il turismo, soprattutto in Sardegna, che è una meta abbastanza ambita anche nelle stagioni “di spalla” (primavera e autunno) grazie al suo clima e alle sue attrattive ambientali e culturali.

In totale, sempre secondo il calcolo del tour operator online, sono saltati 88mila viaggi organizzati, dove il numero indica i viaggiatori che non hanno acquistato, o hanno annullato, un pacchetto vacanze semplicemente perché, senza passaporto, non ci potevano andare. Un crollo del fatturato dell’industria turistica, che l’istituto di ricerca Ircm per conto di Vamonos calcola in 158,4 milioni di euro di mancate vendite, perché le Questure non sono in grado di fornire il documento per l’espatrio prima di cinque settimane dalla richiesta, e stiamo parlando delle situazioni migliori. In Sardegna, a volte non bastano sei mesi. In ogni caso, nove viaggiatori su dieci (il 92%) si sono visti allungare il periodo di attesa per ottenere un appuntamento con la sezione Amministrativa della Polizia di Stato.

Ma perché? Per una combinazione di fattori: tra il 2020 e il 2021 eravamo spesso rinchiusi in casa, o nei momenti “meno peggio” non si poteva uscire dal territorio comunale di residenza, a causa dei lockdown per il Covid. Oltretutto, anche gli uffici non ricevevano il pubblico. Così, gli italiani – sardi compresi – hanno lasciato scadere il passaporto nell’impossibilità di rinnovarlo, e ora la Polizia di Stato si ritrova a gestire non più i passaporti che scadono quest’anno, ma anche quelli che hanno perso la validità nei due anni precedenti.

Come se non bastasse, i dipendenti pubblici sono sempre di meno per via dei pensionamenti (c’entra anche la “quota 100”), e il problema non risparmia nemmeno le forze di polizia: si cacciano via i lavoratori che raggiungono l’età della quiescenza, non se ne assumono o quasi, e alla fine chi fa più le cose (passaporti compresi)?. E così, fate domanda per il passaporto e aspettate. Considerato che, in media, un viaggio costa 1.800 euro, ogni agenzia di viaggio ha perso diciottomila euro. Ogni singola agenzia italiana, e stiamo parlando di quelle che ricevono i clienti personalmente.

C’è poi il danno, ben maggiore, per le cosiddette “Ota” (Online travel agency), cioè le agenzie di viaggi su Internet. La media di viaggiatori persi per ogni agenzia è pari a cinquanta, e questo si traduce in novantamila euro di vendite non effettuate. Secondo i calcoli di “Vamonos”, il danno totale in euro provocati dall’incapacità delle Questure di fornire il passaporto in tempi accettabili a chi lo richiede, è di 158,4 milioni di euro. Una fortuna, nel senso della cifra.

Si salvi chi può, è il motto principale in questo caos, ma si tenta anche di correre ai ripari: i questori di tutta l’Italia stanno cercando di radunare un po’ di personale in più – preso a scapito di altri servizi – per “dare una botta” alle liste d’attesa, considerato che l’obbligo di richiedere un appuntamento online frutta in Sardegna attese anche di sei mesi o più (e si va ancora oltre per quanto riguarda i minorenni). Le aperture straordinarie degli uffici, spesso la domenica, consentono di accogliere i cittadini in ordine di arrivo e senza appuntamento. E siccome l’appuntamento l’avevano, in questo modo liberano gli “slot” che avevano prenotato online, e questo consente di inserire in quegli spazi rimasti vuoti chi prenota ora. Una catena, insomma.

Matteo Piantedosi, cioè il ministro dell’Interno, continua a spronare le Questure affinché prevedano aperture straordinarie per smaltire l’arretrato e fornire i passaporti in tempi accettabili a chi prenota ora. Le Questure ci stanno lavorando, a Cagliari ma anche negli altri capoluoghi dell’Isola sono state organizzate queste aperture suppletive e la situazione migliora. Ma non si risolve, come dimostrano i dati fallimentari delle agenzie di viaggi.

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