Un contagio rapidissimo sui social, un gioco a cui partecipa chiunque. Parenti, amici, ex, gente sconosciuta e vip: da alcune settimane è difficile non imbattersi in divertite condivisioni di questa piccola magia. Aveva già ceduto Mike Tyson, aveva ceduto Giorgia Meloni, persino Elon Musk. Adesso ha ceduto anche la Giunta comunale di Cagliari, che non ha resistito a trasformare la “foto di famiglia” dell’insediamento a Palazzo Bacaredda in facce e faccette da manga, occhi grandi e tenerezza (il copyright è dell’architetto Matteo Lecis Cocco Ortu, assessore comunale all’Urbanistica). “Ghibli mania” la chiamano: la creazione di illustrazioni calcate sullo stile del maestro dell’animazione giapponese Hayao Miyazaki (padre, appunto, dello studio Ghibli). Fa tutto il generatore di immagini di ChatGpt, il programma di intelligenza artificiale con cui milioni di utenti hanno preso confidenza a ogni angolo di mondo.

Il gioco. Nell’estetica del celebre regista giapponese, noto per le sue opere critiche verso i regimi autoritari, il sindaco Massimo Zedda svetta in abito blu d’ordinanza: camicia bianca, cravatta (una rarità, ma immancabile quel 9 luglio dello scorso anno quando tornò alla guida della città per la terza volta), e le immancabili polacchine. Un must (quasi) nell’outfit del primo cittadino di Cagliari che però il “tool” che trasforma le immagini in stile Ghibli non riconosce. Accanto, in prima fila, tutte le donne della Giunta: Maria Francesca Chiappe (Cultura), tailleur verde, abbozza un sorriso rassicurante, Giulia Andreozzi (Istruzione) ha i capelli dai riflessi scuri, Cristina Mancini (vicesindaca) sembra un’eroina capace di evocare sentimenti ed emozioni, mentre Anna Puddu (Politiche sociali) e Luisa Giua Marassi (Ecologia urbana) due streghette atipiche, giovani, eleganti e gentili. Gli uomini, poi: Carlo Serra (Attività produttive), accanto alla Chiappe, sembra un maghetto di una qualunque Città incantata. Dietro il sindaco, gli assessori Giuseppe Macciotta (Sport), a destra, e Yuri Marcialis (Viabilità e Lavori pubblici), a sinistra, rampolli gemelli diversi di Wall Street più che personaggi del mondo incantato di Miyazaki. E poi c’è il “regista” del cartone animato, Matteo Lecis Cocco Ortu (Urbanistica): sopracciglia folte, con quell’aria sbarazzina sotto quella giovane barbetta, dicono che evochi la vera finzione dell’anime.

Qualcuno sui social ha criticato la scelta di “ghiblizzare” la vita. Ma in realtà è solo un gioco. Ed è bellissimo. 

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