Niente (o quasi) di nuovo nella mappa della ricchezza che naviga nei mari della Gallura solcati dagli yacht dei Paperoni del pianeta che vantano un patrimonio complessivo di poco inferiore al Pil dell’Italia (considerando solo i 371 giganti del mare noti). Le curiosità che riserva il secondo rapporto del Centro studio Cipnes, presentato qualche giorno fa a Milano, a margine dei dati generali che segnano una crescita che sfiora il 16 per cento, ruotano intorno ai protagonisti assoluti della nautica di lusso che poi fotografa il potere economico mondiale. Ma anche la geopolitica: accanto alle famiglie sovrane del mondo arabo avanzano gli americani, soprattutto i rappresentanti delle big tech e retrocedono – causa anche sequestri e sanzioni – i russi.

Dati che il Centro studi del Cipnes (con la collaborazione della Direzione marittima di Olbia e di UniOlbia) ha ottenuto incrociando le presenze, grazie al tracciamento con il sistema Pelagus, i dati tecnici con SuperYachtfan e le informazioni sul patrimonio dei proprietari noti con Forbes. Il risultato è una fotografia molto precisa dei movimenti nel mare della Gallura, da Santa Teresa a San Teodoro, isole minori comprese.

I più ricchi

Il Paperon de Paperoni nella classifica per patrimonio degli armatori è anche quest’anno Larry Ellison, patrimonio stimato da 211 miliardi di dollari, fondatore di Oracle (una delle maggiori aziende di software al mondo), con il suo Musashi, appena 88 metri di lunghezza e con sole quattro presenze. Toccata e fuga anche per Wingam, lo yacht appoggio di Mark Zuckerberg che però probabilmente non era presente perché l’imbarcazione principale, il Launchpad, non è stata tracciata. Terzo sul podio dei patrimoni il francese Bernard Arnault (proprietario di LVMH che controlla tra gli altri Dior, Bulgari, Fendi, Louis Vuitton) con “Symphony”, 101 metri, seguito dalla flotta – tre superyacht - riconducibile alla famiglia sovrana di Abu Dhabi patrimonio stimato da 150 miliardi di dollari (anche se la stima effettiva, così come per il Qatar, per le famiglie regnanti è complessa). Subito dopo un altro americano Sergej Brin, cofondatore di Google, con 35 presenze del suo Dragonfly. Quest’anno grandi assenti i superyacht di Jeff Bezos e quello di Bill Gates. Ma a scorrere i nomi sono molte le compagnie tech proprietarie di yacht, magari meno vistosi, che hanno navigato in Gallura: si trova Apple con il Venus, tecnologico yacht progettato da Philippe Starck per Steve Jobs che non fece in tempo a vederlo e attualmente posseduto dalla vedova Laurene Powell, e il Nebula di Jan Koum, cofondatore di Whatsapp. Complessivamente gli americani dominano le presenze dei superyacht per nazionalità con 72 proprietari.

 

Ma lo scenario cambia se si parla di valore dei superyacht, che spesso coincide con le dimensioni. Abu Dhabi e Qatar dominano quindi la classifica del lusso che vede saldamente in testa il Blue, 900 milioni di valore e 160 metri di lunghezza seguito da Al Lusail, 123 metri e mezzo miliardo di valore e il Luminance attribuito all’oligarca ucraino Rinad Akhmetov che tra l’altro conta ben 104 presenze in Gallura. I primi quattro yacht per valore sono tutti realizzati dalla tedesca Lurssen yacht che con l’olandese Feadship e l’italiana Benetti domina il mercato dei superyacht.

Le presenze

Ma se si parla di presenze, il primo in assoluto, resta lo Shergar dell’Aga Khan foundation, testimone di un’epoca nella quale uno yacht da 50 metri svettava nel molo di Porto Cervo, con 201 presenze seguito dal Flying Dagger di un magnate polacco dell’industria farmaceutica e da due italiani, Musetti e Benetton.

Per quanto riguarda i dati generali sono state conteggiate 3.114 imbarcazioni (arrivate almeno una volta e conteggiate una sola volta) con una crescita di 425 unità sullo stesso periodo 2024, pari a circa +16% e 93.450 “presenze”: punti di tracciamento legati agli spostamenti registrati dal sistema, con +30.000 sul 2024

L’area più frequentata si conferma l’arcipelago di La Maddalena con un vero e proprio boom e presenze più che raddoppiate (da 13.508 a 30.883) seguito dalla Costa Smeralda, da Porto Rotondo, Olbia e Tavolara.

© Riproduzione riservata